Franceschini: recuperiamo i ritardi, Pompei è una sfida per il Paese Hahn: in futuro previsti altri fondi| Ft

Franceschi e Hahn a Pompei
Franceschi e Hahn a Pompei
Giovedì 17 Luglio 2014, 12:34 - Ultimo agg. 15:20
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Pompei - «La sfida di Pompei è una sfida per il Paese». Lo ha detto il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo col sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, alla firma del piano di azione congiunto tra la commissione Ue e il governo per accelerare i lavori del Grande Progetto Pompei, approvato da Bruxelles nel marzo 2012.

«Dobbiamo dimostrare che l'investimento sul patrimonio culturale e su ciò che ha reso forte l'Italia nella sua millenaria storia è la sfida di tutto il Paese e dell'Europa», ha aggiunto Franceschini che si è detto «soddisfatto» della sottoscrizione «dell'impegno di accelerare tutte le azioni per realizzare, nei tempi previsti dalle regole e dai finanziamenti comunitari, il Grande Progetto Pompei.

Vogliamo che tutto avvenga con la massima trasparenza possibile».

«I lavori per Pompei dovranno essere completati inderogabilmente entro il 2015». Così il commissario Ue per la politica regionale Johannes Hahn a Pompei con Franceschini ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio per la firma del piano d'azione congiunto Ue-governo.

«Il Grande progetto Pompei è partito con troppa lentezza, i tempi di attuazione delle gare d'appalto per i progetti di restauro e di spesa dei 105 milioni di euro sono difficili da recuperare, dal momento che nei primi due anni non si è riusciti a raggiungere la metà della spesa programmata e alla fine del 2015» ha ribadito il Commissario Europeo Johannes Hahn «ciò che non è stato impiegato del finanziamento di 105 milioni di euro andrà perso».

Ma, al termine della giornata dedicata alla fase di avanzamento dei lavori di restauro in corso e alla firma del Piano d'Azione per l'accelerazione del progetto, Hahn ha aperto uno spiraglio per l'Italia e gli Scavi: «se non saremo in grado di spendere i fondi, questi andranno persi. Ma prevediamo per Pompei altri fondi per il futuro». E, per incentivare l'impegno di tutti, Hahn ha affermato: «Ogni 4 mesi verificheremo gli stati di avanzamento e li pubblicheremo, per creare una pressione sociale su questo percorso. Ribadisco: è il momento di lavorare per ottenere frutti»

Per Franceschini «questo intervento tiene insieme molte cose che dovremo fare come Italia e come Europa. L'investimento sul patrimonio culturale è una missione dovuta per mantenimento di quanto le generazioni prima di noi hanno creato. Troppe volte nel passato - ha concluso - al di là dei colori dei Governi non abbiamo saputo valorizzare il patrimonio culturale».

«Accettiamo la sfida a recuperare i ritardi. Ci sono stati e non lo neghiamo». Ha commentato poi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, intervenendo poco prima della firma del piano d'azione congiunto tra Commissione europea e Governo per i lavori del Grande progetto Pompei.

Delrio ha ricordato che in Italia per lavori superiori a 50 milioni di euro, si impiegano anche nove anni ma a Pompei si farà nei tempi previsti. «C'è un paese che vuole vincere la sfida», ha aggiunto ancora Delrio che, rivolgendosi al sindaco di Pompei presente nell'auditorium degli Scavi, ha fatto appello «all'orgoglio dei napoletani» perchè «Pompei non è solo una sfida per il Governo italiano ma lo è anche per l'orgoglio del Sud, terra meravigliosa che vorremmo fosse apprezzata per quello che è: una terra in grado di dare altri contributi di civiltà. Sappiamo che dobbiamo fare i compiti vecchi e li facciamo - ha concluso Delrio - c'è un paese che vuole vincere questa sfida».

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