Il piano prevede la realizzazione di una planimetria di tutta la città antica in scala 1:50 e l'analisi delle unità murarie, in modo tale da avere un modello 3D di tutti gli alzati, a cui seguirà una schedatura che ne valuterà l'esatto stato di degrado. Saranno inoltre realizzate scansioni laser tridimensionali dei principali complessi abitativi, che confluiranno nel database informatizzato finalizzato alla manutenzione futura e allo studio della città. I lavori di rilievo e monitoraggio del Lotto 3, che contiene alcune 'perle' come la Casa dei Casti amanti e l'Insula del IX Centenario «inizieranno a marzo e termineranno entro la fine del 2015», ha annunciato il direttore del Disci, Giuseppe Sassatelli. Nel progetto saranno coinvolti due o tre docenti di archeologia, due tecnici (uno addetto ai rilievi e l'altro che si occuperà dell'aspetto geoarcheologico) e una decina di studenti, tra assegnisti di ricerca, dottorandi e allievi della Scuola di specializzazione. Un'esperienza sul campo che segnerà positivamente anche gli studenti, la cui permanenza su uno degli scavi più importanti del mondo verrà finanziata in toto a Alma Mater.
Il rettore Dionigi ha parlato di un «successo corale che non è venuto a caso», traguardo finale di una serie di finanziamenti annuali agli scavi da 100mila euro, inaugurata dall'ex-rettore Fabio Roversi Monaco, proseguita sotto la guida di Pier Ugo Calzolari e consolidata dall'attuale rettorato. «L'Ateneo - ha aggiunto infine Sassatelli - ha sostenuto il nostro dipartimento rendendolo competitivo a livello nazionale e internazionale, e consentendoci di partecipare in qualità di università a un bando per aziende private».
Al Grande progetto Pompei, che ha messo sul piatto 8 milioni di euro, hanno preso parte circa 50 soggetti, tra atenei e aziende.