Tasse, è record a Napoli e Reggio Calabria. Oltre 7600 euro a famiglia, 700 in più del Nord

Tasse, è record a Napoli e Reggio Calabria. Oltre 7600 euro a famiglia, 700 in più del Nord
di Cinzia Peluso
Domenica 22 Novembre 2015, 09:57 - Ultimo agg. 10:06
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Il buco della sanità regionale e i costi eccessivi della gestione dei rifiuti, che stenta a fare il salto verso la raccolta differenziata. Il conto di gestioni dissennate al Sud lo pagano le famiglie, le più tartassate d’Italia. Al primo posto c’è Reggio Calabria, al secondo Napoli, seguita da Salerno. Si paga di più, ma certo non per ottenere servizi migliori, né per quantità né per qualità. Una vera ingiustizia che allunga le distanze tra Settentrione e Mezzogiorno.



Complessivamente, tra Irpef, addizionali comunali e regionali, Tasi, bollo auto e Tari un nucleo medio, di un lavoratore dipendente con coniuge e figlio a carico, un reddito annuo di 31.000 euro, una casa di 100 metri quadri e un’auto di cilindrata media di proprietà versa 7.684 euro al Fisco. E non è tanto meno gravoso il peso delle tasse su una famiglia che vive nel capoluogo campano. Qui si arriva a 7.658 euro. A Salerno se ne pagano 7.648. Tra Reggio Calabria e Udine c’è un gap di 783 euro. Ed è forte la distanza da Genova, la prima città più cara del Nord, dove si pagano 7.405 euro.



I più fortunati sono invece i contribuenti delle regioni virtuose del Nord Est. Nelle ultime sei posizioni in graduatoria ben quattro sono occupate da Comuni veneti e friulani: Verona (7.061 euro), Vicenza (6.986 euro), Padova (6.929 euro) e Udine (6.901 euro). A fare i calcoli è stata la Cgia di Mestre. In particolare, questo divario consistente è dovuto anzitutto ad un’addizionale regionale Irpef salatissima. Quasi tutte le regioni del Sud, infatti, sono in disavanzo sanitario e ai contribuenti di quest’area viene applicata l’aliquota massima per comprimere il deficit. Poi c’è la Tari ancora alta per il fatto che i costi di gestione delle aziende di raccolta dei rifiuti sono eccessivi e, come prevede da pochi anni la legge nazionale, devono essere interamente coperti dagli utenti con il pagamento del tributo. Inoltre, al Sud, fa notare la Cgia «si paga il costo di una percentuale di raccolta differenziata molto contenuta che non consente una riduzione della tariffa, così come succede in molte città del Nord».



Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, però si difende: «I nostri cittadini sono i più tartassati d’Italia a causa del piano di rientro disposto durante il periodo commissariale, due anni fa, per ripianare i debiti dele precedenti gestioni». Potrebbe andare meglio l’anno prossimo con l’abolizione della Tasi sulla prima casa. Ma il condizionale è d’obbligo. Se è vero infatti che le famiglie risparmieranno mediamente tra i 200 e i 250 euro, «per i nuclei residenti nelle realtà in disavanzo sanitario, come il Piemonte, il Lazio e la gran parte delle regioni meridionali, è probabile che i mancati aumenti dei trasferimenti in materia di sanità vengano compensati con un incremento della tassazione locale e/o con un inasprimento dei ticket», fa notare il coordinatore dell'Ufficio studi dell’associazione degli artigiani di Mestre Paolo Zabeo. Per la Cgia non resta che aspettare, quindi, che si avverino le promesse di Renzi di un consistente taglio dell’Irpef nel 2018.