Il difficile viaggio di una regina malata di cancro nel nuovo albo di Masini e De Conno

Il difficile viaggio di una regina malata di cancro nel nuovo albo di Masini e De Conno
di Donatella Trotta
Lunedì 26 Ottobre 2015, 22:23 - Ultimo agg. 22:55
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Che alcune malattie, da qualcuno ritenute «confessioni dell’anima», siano dei tabù nell’immaginario collettivo è un fatto ormai acquisito. E se un tempo pregiudizi e oscuri sensi di vergogna accompagnavano la tubercolosi, la sifilide o la lebbra, oggi sono semmai il cancro, l’Aids, il virus Ebola o l’encefalopatia spongiforme a far paura. Fino - in molti casi - all’afasia. Lo raccontò egregiamente Susan Sontag nel suo libro Malattia come metafora. Cancro e Aids, ma lo hanno dimostrato di recente, con dovizia di approfondimenti, anche i contributi raccolti dall’anglista e comparatista Stefano Manferlotti nel corposo volume collettaneo da lui curato con l’eloquente titolo La malattia come metafora nelle letterature dell’Occidente (Liguori editore 2014).



Certo non è facile, ancora oggi, per molti adulti, trovare «le parole per dirlo». Figurarsi poi se queste parole si devono trovare per spiegare la malattia ai propri bambini. Ad accettare la sfida è ora una scrittrice di nota finezza e sensibilità come Beatrice Masini, aiutata nell’impresa dal tratto onirico di un illustratore di grande talento come Gianni De Conno, che firmano per Carthusia edizioni un albo illustrato che è una fiaba metaforica, dal titolo Il viaggio della Regina (pp. 30, euro 17,90), con l’obiettivo dichiarato ma non didascalico di offrire ai più piccoli uno strumento potente (una storia fantastica) per capire in modo rassicurante ciò che succede quanto uno dei genitori scopre di essere malato di tumore e tutti i punti di riferimento, in famiglia, sembrano allora saltare all’improvviso, disintegrati dall’irrompere di quel mostro minaccioso e inquietante.



Nel libro la Regina, protagonista della storia, deve affrontare un viaggio. Pericoloso e costellato di ostacoli. Un percorso (chiaramente metaforico) che la costringe a lasciare nel suo palazzo chi più ama: i suoi gemelli Amaranto e Ginestra, il Re, i riti di una quotidianità spezzata dalla difficile prova. Che la Regina affronta tuttavia con coraggio, tenacia e volontà di vincere, anche se con paura, grande fatica e sofferenza. In un itinerario dall’esito incerto in cui è forte solo del suo desiderio di tornare dalle persone che più ama, e che la amano.



Detta così, può sembrare uno schema fiabesco scontato, se non addirittura banale; dietro, invece, c’è un meditato lavoro non soltanto di scrittura (verbale e iconografica) ma di équipe: nella migliore tradizione della trentennale casa editrice milanese di progetto, diretta da Patrizia Zerbi Monti e gestita da donne, avvezze a interagire con specialisti, enti territoriali e di ricerca in progetti editoriali ed educational di servizio sociale, frutto di sinergie continuamente sperimentate per calibrare con leggerezza messaggi su temi ”tosti“ attraverso la narrat(t)ività. «Il viaggio della Regina», nello specifico, nasce dall’incontro tra Carthusia e l’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), dove l’albo illustrato è stato non a caso presentato all’interno del XVII Congresso nazionale a Roma.



La fiaba raccontata con la consueta delicatezza da Masini e De Conno, è da leggere auspicabilmente insieme, grandi e bambini, per consolidare la relazionalità di un legame che ha bisogno di parole oltre che di gesti, per affrontare l’ignoto che incombe; e nasce infatti - spiegano i promotori del progetto - «proprio per dare agli adulti e ai ragazzi un’occasione di dialogo e di confronto, per tentare di dar voce a sentimenti, emozioni e paure che non sempre si riesce a riconoscere, e condividere quando un genitore si ammala di cancro».



Già. Per questo è interessante, più e prima ancora che l’esito finale del libro, anche il «backstage» del lavoro: che ha coinvolto un gruppo formato dallo staff della casa editrice, con i suoi autori, e da psicologi, medici e genitori malati oncologici. Un lavoro di équipe che ha previsto un iniziale confronto sulle principali problematiche legate alla malattia oncologica, in cui è stato fondamentale sia il contributo dei professionisti sia le preziose testimonianze delle mamme che hanno vissuto in prima persona l’esperienza del tumore e la difficile comunicazione e relazione con i figli che essa comporta. Del ricco (e incandescente) materiale emerso durante l’incontro, la scrittrice Beatrice Masini, affermata autrice per ragazzi e adulti, ha saputo cogliere l’essenza di ciò che è stato raccontato e, nello stesso tempo, le infinite e personali sfumature che hanno reso la storia poetica e intensa, commovente ma anche ricca di speranza.



Non solo. La storia, condivisa da tutto il gruppo di lavoro, è stata poi letta (sperimentata) in classe, ad alta voce, coinvolgendo un campione di oltre cento ragazzi delle scuole primarie, ai quali è stato poi chiesto di disegnare ciò che più li aveva colpiti. I materiali successivamente raccolti hanno così restituito l’energia della storia, servendo da spunto anche per l’artista Gianni De Conno, che ha completato il racconto con la forza delle sue immagini evocative. Un volume, insomma corale, come molti della collana «Ho bisogno di una storia», di cui è l’ottavo titolo. E una metodologia significativa, con ulteriori ricadute: del Viaggio della Regina è stata anche realizzata un’edizione speciale, a punto metallico, per Aiom, distribuita a tutti i medici oncologi dell’Associazione, con alcune pagine finali rivolte agli adulti per spiegare come è nato il progetto e come utilizzare il libro, ciascuno per la propria esperienza soggettiva. Un’edizione per la libreria, con copertina cartonata, è stata infine realizzata da Carthusia per devolvere una parte del ricavato delle vendite a sostegno di ulteriori progetti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica.
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