Alfano: «Berlusconi irriconoscibile,
noi mai così lontani dalla violenza di FI. Silvio circondato da troppi inutili idioti»

Angelino Alfano
Angelino Alfano
Domenica 16 Febbraio 2014, 12:42 - Ultimo agg. 20:41
5 Minuti di Lettura
Angelino Alfano aspetta due giorni per replicare a Silvio Berlusconi che venerd dalla Sardegna lo aveva bollato come utile idiota al servizio del centrosinistra. E dal palco della convention di Nuovo Centrodestra il vice premier lancia il suo affondo (il primo così violento nei toni dalla scissione del Pdl) contro il Cavaliere: «Ho visto un Berlusconi irriconoscibile, in questi anni si è circondato da troppi inutili idioti» e ancora, Forza Italia «a forza di calci è passata dal 38% al 22%» e con loro l'alleanza non è scontata: «ora è molto più complessa». Alfano è un fiume in piena contro i suoi ex alleati tanto da attirarsi la standing ovation dei militanti Ncd ed il plauso dei suoi fedelissimi: «Angelino finalmente sei come ti volevamo».



Diversa l'accoglienza dalle parti di Forza Italia. Il Cavaliere rientrato ad Arcore ieri preferisce non replicare ufficialmente ma con i suoi fedelissimi ha confermato il giudizio pessimo sul vicepremier: ha tradito me - è il ragionamento - ed ora anche Letta, non mi stupisco più di nulla. La risposta ufficiale è affidata a Giovanni Toti, consigliere dell'ex premier che ospite di Lucia Annunziata che accusa il vicepremier di avere «una grossa responsabilità avendo spaccato il fronte dei moderati. Alfano dice che Silvio Berlusconi si è circondato da tanti inutili idioti? - domanda Toti- dovrebbe guardarsi quando lo dice». Un accusa che muovono tutti gli azzurri agli ex colleghi: Fino a qualche mese fa voi dov'eravate? È il refrain dei dirigenti azzurri. L'ex segretario del Pdl però oltre ad attaccare Berlusconi fa proprie alcune tesi care al Cavaliere come l'intenzione di voler fare la rivoluzione liberale: «Saremo noi a compierla», è la sfida che lancia a Berlusconi: «Ci siamo rotti le scatole di sentire dire sempre le stesse cose. Sarà bene spiegare perchè abbiamo perso contro l'oppressione fiscale, burocratica e della giustizia: forse perchè non abbiamo avuto il coraggio di osare».



Al fianco del vicepremier si schierano anche gli altri ministri di Ncd come Maurizio Lupi:Il termine che più mi ha dato fastidio è «riprenderci» - osserva - com'è stato detto da alcuni esponenti di Forza Italia. Si riprendono i cani, forse Dudù, ma non le persone«. L'affondo del leader di Ncd al Cavaliere però ha altri obiettivi, uno su tutti, evitare di essere messo in un angolo dal segretario del Pd Matteo Renzi nella trattativa per la composizione del governo. L'intenzione del vicepremier è quella di far 'pesarè i numeri dei parlamentati Ndc chiedendo un programma preciso e non arretrando di un millimetro rispetto alla compagine di governo che spetta al suo partito. La decisione di alzare la voce ha poi un altro fine e cioè quello di mettere in discussione il patto siglato tra il premier in pectore e Berlusconi sulla legge elettorale. L'Italicum così com'è infatti non va bene a Ndc. C'è poi da considerare che tra meno di tre mesi ci saranno le elezioni europee, vero banco di prova per testare Nuovo Centrodestra. Un appuntamento a cui Ncd ha intenzione di presentarsi da sola dovendo quindi smarcarsi il più possibile dall'ex capo del governo che ha intenzione di fare una campagna elettorale d'assalto prendo di mira Ncd.




«Qui ci stiamo giocando tutto». «Ci stiamo giocando il futuro dell'Italia - dice Alfano - Il Paese si sta giocando tutto, noi ci stiamo giocando tutto».



«Rivoluzione liberale». «Ncd non vuole una perdita di tempo, ma solo l'orientamento e la finalizzazione all'obiettivo di scrivere un programma - dice Alfano - Se scritto come diciamo noi non andremo ad un governo di cambiamento, ma ad un innesto di marcia rivoluzionaria» un innesto che porti a una rivoluzione liberale laddove ha fallito Berlusconi».



Alfano ringrazia Letta, lungo applauso dalla platea. Quando Alfano ha ringraziato Enrico Letta per il lavoro svolto insieme è partito un lungo e fragoroso applauso. Il leader Ncd è intervenuto con una battuta: «Ora però fermate l'applauso altrimenti i giornalisti dicono che il governo Letta ha avuto un applauso più caloroso da quelli del Nuovo centrodestra rispetto a quelli del vecchio centrosinistra...».



Napoli: il terrore di Alfano è di essere irrilevante.
«L'attacco di Alfano a Forza Italia e al suo presidente è il tentativo maldestro di portare la dialettica politica sul terreno dell'insulto e dello scontro - dice Osvaldo Napoli di FI - Naturalmente senza cavare un ragno dal buco. Il Nuovo centrodestra sta entrando in un governo che non è di larghe intese, non è di sinistra e non è tecnico. Il terrore di Alfano è di ritrovarsi irrilevante nel sostegno a un esecutivo il cui perimetro politico non è del tutto definito è il cui baricentro non è nella maggioranza ma nella capacità del governo di fare alcune cose limitate e importanti sottraendosi alle imboscate e ai ricatti parlamentari».



Gelmini: Alfano in difficoltà, cerca lo scontro. «Angelino Alfano commette un grave fallo di reazione, in politica tipico di chi è in difficoltà - dice Mariastella Gelmini, vice capogruppo di FI alla Camera - Lui sa bene da chi è stato ed è circondato il presidente Berlusconi, essendo Alfano cresciuto in Forza Italia fino a ricoprire i massimi incarichi, nel partito e nel governo. Scegliendo di personalizzare lo scontro sulla base di un'espressione attribuita a Lenin, e con la quale si volevano indicare gli amici inconsapevoli dell'Urss in occidente, Alfano denuncia le difficoltà strategiche in cui versa il suo partito. Il suo spazio politico è sempre più stretto dopo la scelta di Forza Italia di svolgere un'opposizione responsabile e seria verso il nuovo esecutivo».



Biancofiore: disgustata dagli attacchi di Alfano. «Sono stupefatta e lasciatemi dire anche disgustata - dice Michaela Biancofiore, deputato di FI - nell'ascoltare Angelino Alfano che sta tirando fuori la sua vera essenza, i suoi veri sentimenti di livore, rancore e ingratitudine nei confronti di tutti e in particolare di Silvio Berlusconi già manifestati all'epoca delle primarie - salvo poi fare velocemente marcia indietro per opportunismo e convenienza. La verità viene sempre a galla e la sindrome rancorosa del beneficiato ha mietuto l'ennesima vittima che nulla ha a che fare con citati maltrattamenti o calci visto che lui e i suoi sottoposti sono quelli che hanno avuto più carezze, più potere e quindi più introiti grazie a Silvio Berlusconi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA