Salerno, caccia agli antenati: un software per risalire agli avi

Salerno, caccia agli antenati: un software per risalire agli avi
di Mariangela Adinolfi
Giovedì 23 Ottobre 2014, 11:07
2 Minuti di Lettura
Fare di una disciplina un progetto di impegno sociale, mettendo al sicuro il ricordo delle nostre origini e rendendo tutto il materiale documentario oggetto di una forma nuova di interazione culturale. È quello che da anni fa l’associazione internazionale «Family Search», impegnata a ricostruire le più fitte reti familiari grazie ad uno scrupoloso lavoro di digitalizzazione e indicizzazione delle fonti archivistiche. Un database di 4 milioni di foto, oltre 2,4 milioni di microfilm, 6 milioni di pagine web visitate ogni giorno e 22 milioni di contributi rilasciati per far crescere e sviluppare il più grande albero genealogico al mondo. Numeri da capogiro che crescono sensibilmente ogni giorno. Sì, perché, come in una grande caccia al tesoro, si va per il mondo alla ricerca di una foto o di un documento che possa testimoniare una discendenza. Uno scatto in bianco e nero trovato tra le scatole dei ricordi dei nonni o appeso alle pareti del salotto di una zia. Un indizio per poter dare nuova linfa ad un albero vivo, fatto di volti e di luoghi. «Noi ci presentiamo soprattutto online - ha spiegato ieri Paola Manfredi, genealogista professionista di Family Search - superando i confini geografici e le barriere linguistiche, con un sito all’avanguardia per la ricerca degli antenati che sta trovando terreno fertile anche qui a Salerno». Ed è proprio la nostra città, grazie all’impegno dell’Archivio di Stato, che ha accolto anche quest’anno una quattro giorni di iniziative sulla ricerca genealogica e le sue fonti, «Gli alberi hanno radici». Un’iniziativa giunta alla sua seconda edizione che, fino al prossimo 25 ottobre, vedrà coinvolti in un programma di dibattiti e laboratori pratici anche l’Università degli Studi di Salerno, l’Archivio diocesano di Salerno e il Museo del Cognome di Padula. «Rispetto allo scorso anno - ha detto ieri, all’inizio dei lavori, la dottoressa Eugenia Granito, vicedirettrice dell’Archivio di Salerno - ci siamo soffermati su un tema, quello delle famiglie e delle stratificazioni sociali, dando corpo ad un progetto che sta arricchendo i nostri depositi anche se gli spazi sono ormai saturi e servirebbero più fondi per implementarli». Nel frattempo i lavori vanno avanti con gli strumenti a disposizione e, tutte le mattine, fino a sabato 25, saranno coinvolti anche gli studenti di alcuni licei salernitani che, attraverso scanner sofisticati e programmi di Indexing, potranno sperimentare direttamente il metodo di lavoro usato e provare a cercare i propri antenati. Il pomeriggio sarà, invece, dedicato ai vari interventi di docenti e ricercatori dell’ateneo salernitano e referenti dei principali archivi storici della città che dibatteranno sulle più recenti ricerche e acquisizioni sulla storia della famiglia e del suo contesto sociale in provincia di Salerno, nel Sannio e in Irpinia in età moderna e contemporanea. Un viaggio nella storia per aprirsi al mondo e immaginare ogni documento come un oggetto proprio e non solo come testimonianza di servizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA