Giletti torna sulla polemica: «Mai detto che Napoli è indecente. De Magistris, querela inutile»

Massimo Giletti e Matteo Salvini nella scorsa puntata dell'Arena
Massimo Giletti e Matteo Salvini nella scorsa puntata dell'Arena
Sabato 21 Novembre 2015, 09:25 - Ultimo agg. 8 Novembre, 18:41
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ROMA - «Non ho mai definito Napoli 'indecente', una parola che non ho mai detto e che non mi appartiene». Aprendo oggi la puntata dell'Arena su Rai1, Massimo Giletti è tornato sulla polemica scoppiata per le sue dichiarazioni di domenica scorsa e costatagli una querela milionaria.

«Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris mi ha querelato per 10 milioni di euro perchè avrei detto una frase che in realtà non ho mai pronunciato», ha sottolineato il conduttore, riproponendo poi il filmato 'sotto accusa', «in modo che tutti i cittadini, di Napoli e non solo, possano ascoltare quello che ho detto che è ben diverso e non è rivolto ai cittadini napoletani, ma alla classe dirigente».

«Ho detto che in alcuni punti la città è indecorosa e abbandonata, così come settimane prima avevo parlato del degrado di Roma», ha ribadito Giletti dopo aver mostrato lo stralcio della puntata del 1 novembre.

La parola 'indecente' è venuta fuori, invece, «dalla domanda che un giornalista ha rivolto a de Magistris», ha aggiunto mostrando le relative immagini.

«Lei però - ha incalzato il giornalista rivolgendosi direttamente al sindaco di Napoli - avrebbe avuto tempo di andarsi a sincerare: bastava una telefonata, la stessa che le ho fatto per invitarla a venire qui, per chiarirsi con me e raccontare l'altra Napoli. Ma raccontarla non vuol dire non vedere le altre Napoli per cui la politica, non solo la sua, certamente qualcosa non ha fatto». In chiusura del suo intervento, Giletti ha ricordato che de Magistris ha esultato all'assoluzione dello scrittore Erri De Luca per le dichiarazioni sulla Tav.

«'Sarò sempre per la libertà di stampà, ha detto. Ma allora le faccio una domanda e la aspetto con serenità: la libertà di pensiero vale solo per Erri De Luca o anche per me?».