«Non ho ucciso mia moglie
ma ora ho paura»

«Non ho ucciso mia moglie ma ora ho paura»
Martedì 25 Ottobre 2016, 14:20 - Ultimo agg. 17:35
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Omicidio di Seriate: non ci sono tracce di Dna di Antonio Tizzani  sul coltello ritovato vicino alla caa del delitto. Il marito di Gianna Del Giudice, la donna uccisa a Seriate a fine agosto con una coltellata alla gola menetre era in casa, resta l'unico sospettato. La coppia è di origini avellinesi: lui ex ferroviere, lei docente.
«Mi sento sollevato, ma temo per la mia incolumità – dice Tizzani, raggiunto nella casa del figlio Paolo da "il Giorno" dove risiede dalla sera del delitto – L’ho sempre detto: non sono stato io a uccidere mia moglie, chi l’ha fatto è ancora in giro. Io, invece, non esco più di casa». E sulle perizie del Ris interviene la Procura. «È una novità importante – sottolinea il procuratore di Bergamo, Walter Mapelli – Ora si tratta di capire a chi appartiene quel dna. Le indagini vanno avanti e vorrei dire che noi non abbiamo mai smesso di percorrere anche la pista dell’incappucciato, come ha raccontato l’indagato».

Il taglierino rinvenuto nella siepe è l’arma del delitto utilizzata per sgozzare Gianna Del Gaudio. A distanza di quasi due mesi dal delitto di Seriate è giunta la conferma dai Ris di Parma che quel coltello è stato utilizzato dall’assassino della professoressa di origini avellinesi. Ma sui guanti di lattice trovati all’interno del sacchetto e sull'involucro di  mozzarelle campane con il quale è stata avvolta l’arma del delitto, non è stato riscontrato il dna di Antonio Tizzani, l’unico indagato per l’omicidio della moglie.
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