Albergatore avellinese morto in Thailandia: la verità dall'autopsia

Albergatore avellinese morto in Thailandia: la verità dall'autopsia
di Olimpia Cuoppolo
Mercoledì 27 Aprile 2016, 09:17
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Resta ancora avvolta nel mistero la morte di Nicola Rauseo, il 46enne avellinese, residente a Monteforte Irpino che sabato scorso è stato trovato cadavere nella stanza 216 dell'hotel Kr, di cui era proprietario a Phuket, in Thailandia.Come confermato dalle autorità locali, da una prima analisi esterna del corpo, non sarebbero emersi segni di ferite o violenze, mentre sarebbe stato rinvenuto un manoscritto, vergato sia in italiano che in inglese, nel quale l'uomo avrebbe espresso le sue ultime volontà, in particolare relative alla conservazione dei suoi resti, richiedendo esplicitamente la cremazione.

Proprio questo scritto starebbe portando gli investigatori a propendere per una ipotesi di suicidio. Possibilità, però, che non convince amici e familiari di Nicola Rauseo in Italia. L'uomo, figlio del defunto presidente dell'ordine dei ragionieri e commercialisti Luigi Rauseo, alla fine dell'agosto scorso ha deciso di lasciare l'Italia per trasferirsi in Thailandia e coronare il suo sogno di amore con una giovane donna del luogo, conosciuta circa un anno prima in occasione di una vacanza.Una storia d'amore, questa, che, però, non piaceva né ai familiari né agli amici del 46enne che, in più occasioni hanno tentato di dissuaderlo. Ma Rauseo, dalla personalità schiva e silenziosa condita da un certo cinismo, questa volta non ha voluto sentire ragioni. Troppo innamorato per vivere senza la sua compagna, ha deciso di lasciare tutto e trasferirsi, rilevando, con un investimento di notevole importanza, anche un piccolo hotel-ristorante a Phuket di proprietà dello zio della donna.

Da quel momento gli unici contatti che Rauseo ha avuto con l'Italia sono stati attraverso videochiamate, soprattutto su pressione degli amici irpini, che, in più occasioni non hanno nascosto i loro timori e, per questo, pretendevano di vedere in video l'amico almeno una volta alla settimana. Gli ultimi contatti dell'uomo con l'Italia sono datati al periodo immediatamente successivo alle festività pasquali. In quell'occasione Rauseo non aveva dato alcun segno di depressione o sofferenza. L'epilogo tragico di questa vicenda, dunque, è arrivato improvviso ed inatteso. Venerdì scorso, infatti, Rauseo ha comunicato alla figlia della sua compagna (nata da un precedente matrimonio) che si sarebbe ritirato in camera per riposare. La mattina dopo l'uomo era morto, mentre la sua compagna, ha dichiarato che solo sabato mattina fosse rientrata in hotel da un viaggio di lavoro.I motivi di questo inaspettato decesso non sono chiari e si attendono gli esiti dell'autopsia, mentre la polizia locale fa già sapere che per un supplemento di indagini attenderà una apposita richiesta dai familiari. Ma proprio i familiari sono stati gli ultimi ad essere avvisati di quanto stava accadendo.

La madre del 46 enne, infatti, solo ieri mattina è venuta a conoscenza del destino del figlio Nicola, trincerandosi dietro un doloroso silenzio. Il fratello, Gaetano, che vive ad Amsterdam, invece, è da giorni in contatto con l'ambasciata italiana in Thailandia per cercare di dirimere la questione.Intanto gli amici continuano a sostenere che quella di Rauseo sia una morte anomala. Troppe cose non quadrerebbero: il suicidio, atto impensabile per lui, ma anche quelle disposizioni lasciate per iscritto. Nicola, dicono, non avrebbe mai chiesto di essere cremato. Intanto un altro aspetto rende ancora più misteriosa la vicenda. Quella relativa ad un presunto matrimonio dell'uomo con la donna tailandese. In Irpinia dicono di non essere a conoscenza della questione, benché il 46 enne abbia più volte ribadito di voler convolare a nozze, ed anche alcuni organi di informazione di Phuket lasciano intendere che le nozze non sarebbero state registrate, pertanto l'unione non sarebbe valida.Il mistero, dunque, si infittisce, ed anche i tempi di rientro a casa della salma appaiono piuttosto lunghi.
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