Benevento, i fondi sono stanziati ma mentre arrivano le chiese sono a pezzi

Infiltrazioni e muffa a San Domenico e Sant'Anna, danni a Santa Maria delle Grazie

Benevento, i fondi sono stanziati ma mentre arrivano le chiese sono a pezzi
Benevento, i fondi sono stanziati ma mentre arrivano le chiese sono a pezzi
di Paolo Bocchino
Venerdì 19 Aprile 2024, 09:44 - Ultimo agg. 09:52
4 Minuti di Lettura

Fondi per il restauro, ma dal 2025. Intanto nelle chiese beneventane piove, e importanti opere d'arte devono essere trasferite per evitare che vengano aggredite irrimediabilmente. All'indomani della notizia dei corposi finanziamenti assegnati dal ministero della Cultura, ampiamente celebrati dagli esponenti politici governativi, bisogna fare i conti con la quotidianità. Parroci e funzionari tecnici della Curia hanno ben chiaro da tempo il quadro dei problemi. Ragione per la quale, anche una ottima notizia come i quasi 2 milioni stanziati dal dicastero di Sangiuliano deve essere letta alla luce delle difficoltà riscontrate giornalmente.

Le criticità più evidenti si manifestano lungo le volte e le pareti interne della chiesa di San Domenico, in piazza Guerrazzi. Colpa di un tetto nel quale si aprono ormai voragini, segno del lungo tempo trascorso dall'ultimo intervento risanatore. Che, in realtà, risale al 1998, quando furono destinati al gioiello barocco del centro storico ben 1,5 miliardi di lire nell'ambito dei fondi per il Giubileo del 2000. Dunque, non un'eternità fa.

Ma i lavori all'epoca si concentrarono sul rifacimento della pavimentazione e sul rinnovo della tinteggiatura, agendo soltanto limitatamente sulla copertura. Una circostanza certificata dal drone fatto alzare in volo nei giorni scorsi da don Marco Capaldo, responsabile dell'Unità pastorale San Filippo Neri: «Le riprese - commenta - dimostrano che nel tetto ci sono buchi estesi anche mezzo metro quadrato. Del resto, la situazione interna alla chiesa non lasciava margine a dubbi: dal soffitto si sono staccati interi pezzi di intonaco, e le pareti sono diventate verdi di muffa. Quanto prima dovremo rimuovere alcune opere pittoriche di pregio, in particolare una tela settecentesca, per evitare che l'umidità le danneggi irreparabilmente».

Al momento la chiesa di piazza Guerrazzi non è utilizzata per l'attività liturgica, essendo stata destinata da novembre all'Università del Sannio. E' comunque aperta al pubblico che può visitarla il martedì e giovedì mattina e la domenica sera. Come arrivare al 2025, quando il ministero ha previsto di staccare l'assegno da 280mila euro, prima tranche dei 480mila euro complessivamente assegnati a San Domenico? «La situazione è tale da non consentirci di attendere fino al prossimo anno senza intervenire - ammette don Capaldo - Chiederemo al Comune, proprietario del bene, di mettere mano almeno in via provvisoria al tetto, sanando le lacune più significative».

Video
Problemi impellenti anche nella chiesa della Madonna del Carmine, più nota ai beneventani come Sant'Anna. La centralissima struttura religiosa di corso Garibaldi è preda delle precipitazioni: «Da anni abbiamo segnalato gravissimi problemi al tetto - spiega don Domenico Parlavecchia dei padri missionari del Preziosissimo sangue - L'acqua piovana s'infiltra copiosamente in immobili privati confinanti. I proprietari ci hanno segnalato da tempo la cosa, urge assolutamente intervenire». Anche in questo caso, dunque, difficile immaginare di poter attendere il primo bonifico da 200mila euro programmato nel 2025: «Anche se attendiamo comunicazione ufficiale del finanziamento, si tratta di una ottima notizia. Ma le problematiche relative al tetto richiedono un intervento immediato. Ci sono inoltre carenze evidenti nella facciata, cui bisogna quanto prima rimediare».

La chiesa di Madonna delle Grazie

Non è una situazione da codice rosso, invece, quella della Madonna delle Grazie, destinataria di un maxi obolo da oltre 1 milione che sarà erogato a partire dal 2025. Serviranno soprattutto a risanare la caratteristica cupola centrale, con particolare riferimento ai finestroni che si aprono a raggiera dando luce alla basilica ma anche consistenti infiltrazioni di umidità. Condizione che si fa più critica quando la pioggia si unisce al vento, penetrando persino tra le navate del santuario più caro ai sanniti. Problematiche prese in carico dal Segretariato regionale del ministero della Cultura che ha elaborato d'intesa con il Comune, proprietario del bene, la scheda progettuale per l'opera di risanamento che comprende pure interventi di restyling su altri elementi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA