La Corte dei Conti boccia due adesioni a Sannio Acque

Ma l'ente idrico va avanti sulla sua strada

Il Municipio
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di Paolo Bocchino
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 10:48
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Arrivano altri due no della Corte dei Conti a Sannio Acque, ma l'Eic va avanti. Dopo il diniego espresso sull'adesione del Comune di Paduli, tocca a Sant'Agata de' Goti e a Dugenta incappare nelle censure della magistratura contabile. A giudizio del Collegio presieduto da Massimo Gagliardi, riunitosi in camera di Consiglio il 22 gennaio, continua a non essere adeguatamente motivata la scelta di dar vita a una società mista pubblico-privata per la gestione del ciclo integrato delle acque in tutta la provincia. Percorso che appare minacciato dalle reiterate contestazioni della Corte, se non altro sotto il fondamentale versante della fiducia degli enti municipali chiamati a deliberare la costituzione della newco, già messa a dura prova dalla bocciatura alla prima delibera. Ostacoli che creano evidenti imbarazzi ai piani alti dell'Ente idrico campano, regista dell'iniziativa insieme alla Regione, anche se al momento non si parla affatto di accantonamento del progetto che resta confermato.

Nei lunghi e tecnicissimi verdetti resi da ultimo sulle delibere licenziate dai Consigli comunali di Sant'Agata de' Goti e Dugenta, la Sezione regionale della Corte ribadisce in buona sostanza quanto già evidenziato in merito al deliberato del Comune di Paduli del 30 ottobre. Ma con una, significativa novità: la magistratura contabile non ritiene che la nota trasmessa dal Direttore generale dell'Ente idrico Giovanni Marcello sia sufficiente a superare le obiezioni già espresse.

In primis per l'elementare criterio del «tempus regit actum».

Ovvero: la comunicazione trasmessa dall'Eic alla Corte il 13 gennaio, nella quale si dava notizia della intervenuta approvazione di atti integrativi sostanziali da parte del Consiglio di Distretto lo scorso 20 dicembre, è successiva alle delibere dei Comuni di Sant'Agata e Dugenta, approvate rispettivamente il 20 e 28 novembre 2023. Secondo la magistratura contabile, non è ammissibile la modifica in itinere del carteggio: «La motivazione mediante rinvio per relationem - si legge nei pronunciamenti pubblicati due giorni fa - non può che riferirsi a provvedimenti e atti esistenti alla data della deliberazione consiliare, essendo inimmaginabile che possa ritenersi integrata la motivazione attraverso un rinvio mobile e dinamico a provvedimenti via via adottati dall'Ente d'Ambito. Il Comune avrebbe dovuto autonomamente verificare se, nonostante la sopravvenuta modifica dei provvedimenti, persistesse l'interesse alla partecipazione, procedendo all'approvazione di una nuova deliberazione consiliare». Ma il duplice parere negativo emesso dalla Corte non si limita ad argomentazioni formali e conferma il lungo elenco di censure già emesse su Piano economico finanziario, durata della società, Statuto. Ma è soprattutto sui rischi economici corsi dagli enti locali che la Corte accende i riflettori: «La disposizione inerente le riserve targate - scrivono i togati contabili - apre al rischio di una incontrollata esposizione finanziaria del socio pubblico, che sarebbe tenuto al ripiano delle perdite ben prima e indipendentemente dalla valutazione dell'effettiva presenza dei presupposti legittimanti il ripiano delle stesse».

Bocciature che potrebbero minare ulteriormente il clima di fiducia dei Comuni che devono ancora deliberare l'adesione. Il coordinatore di Distretto Eic Pompilio Forgione però fa notare: «I pronunciamenti della Corte riguardano esclusivamente Comuni come Sant'Agata de' Goti che ha deliberato per la prima volta, o Dugenta che aveva annullato il primo deliberato. La Corte non ha eccepito nulla invece su tutti i Comuni che, in maniera pienamente legittima, hanno ritenuto di confermare l'adesione, motivandone le ragioni, anche dopo il primo parere negativo. In ogni caso, tutti i rilievi formali saranno superate dal bando di gara che la Regione si appresta a pubblicare per la scelta del socio privato. Gli atti di gara, vincolanti per tutti, faranno chiarezza definitivamente su asseverazione del Pef, riserve targate, durata della società, e su ogni altro aspetto sollevato».

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