Non ha le gambe: l'Inps gli nega la pensione

pirozzi
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di Valerio Nobile
Giovedì 8 Dicembre 2016, 09:00
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CASERTA - Da un lato le tante indagini sulle false pensioni, dall’altro una burocrazia che fa indignare. L’altra faccia della medaglia degli scandali per erogazioni ingiustificate da parte dell’Inps, oramai periodici in tutta Italia, è rappresentata da chi reclama i propri diritti e dei propri familiari. Una di queste persone è Michela Pirozzi: quando ha letto dell’ultimo presunto scandalo, proprio a Caserta, non credeva ai propri occhi, visto quanto successo al padre. Amputato ad entrambe le gambe all’altezza della cosce, Pasquale Pirozzi si è visto proporre appello sul suo diritto all’indennità di accompagnamento. «Nel 2010 - racconta la figlia - mio padre, dopo otto mesi tra gli ospedali di Napoli, Benevento e Pozzilli, a 74 anni ed a causa di una grave malattia, ha subito l’amputazione della gamba all’altezza della coscia. Per questo motivo e stante altre patologie invalidanti, con sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel 2011, gli veniva riconosciuta l’invalidità e l’indennità di accompagnamento, a decorrere da maggio 2010. Contro questa sentenza l’Inps ricorreva in Corte di Appello adducendo, solo in questa fase del giudizio, che la Ctu svolta in primo grado era lacunosa in quanto non specificava quale gamba fosse stata amputata e pertanto chiedeva al giudice una nuova Ctu».
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