Nuoto, i campioni mondiali dell'Adn lasciano la piscina olimpica di Caserta

piscina caserta
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di Francesco G. Esposito
Domenica 2 Ottobre 2016, 09:13 - Ultimo agg. 20:08
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CASERTA - Dalla promessa di eterno amore al divorzio in meno di due mesi. È la storia del matrimonio finito male tra la società internazionale di nuoto Adn Swim Project e la Provincia di Caserta. Oggi l’annuncio dell’addio ma nel periodo 2011-2016 sono state ben 19 le medaglie conquistate - tra Olimpiadi, Mondiali e altre manifestazioni internazionali - dagli atleti stranieri che Adn ha fatto allenare nello stadio del nuoto di Caserta e che hanno portato una eco mediatica al territorio. Basti pensare, per fare un solo esempio, al russo Korothyskin che ha ringraziato Caserta in mondovisione, pochi secondi dopo aver conquistato l’argento olimpico dietro al fenomeno Phelps, a Londra 2012. E poi c’è anche l’effetto emulazione dei giovanissimi che sempre più spesso affollano la piscina per vedere i campioni, seppur ancora soltanto stranieri.
Promozione, open day, iniziative con le scuole, attenzione alle fasce più deboli, fair play e lotta al doping: questi alcuni degli impegni assunti da Adn nella convenzione non onerosa che la Provincia aveva appena rinnovato per altri 4 anni, fino ai giochi olimpici di Tokyo, alla società di Andrea Di Nino (firma a fine giugno), salvo poi inviare una revoca il 13 settembre scorso attraverso l’Agis (l’agenzia che gestisce gli impianti provinciali). I motivi ufficiali della scelta sarebbero legati allo stato di dissesto finanziario dell’ente, peraltro stranamente dimenticati e già in essere appena due mesi prima, all’atto del rinnovo firmato dal presidente Angelo Di Costanzo (poi travolto dal terremoto giudiziario che si è abbattuto sull’amministrazione provinciale con il suo arresto il 13 settembre scorso cui ha fatto seguito, qualche giorno fa, la scarcerazione con divieto di dimora in provincia nel Casertano). E proprio nel giorno in cui si aprivano le porte del carcere per Di Costanzo, l’Agis inviava la lettera di revoca della convenzione ad Adn, a firma della neo direttrice Rosaria Rossi. 
«È stata l’unica comunicazione che ci è arrivata dopo il rinnovo della convenzione», commenta il presidente di Adn, Andrea Di Nino. «Nessun contatto e neppure alcuna risposta alla nostra proposta di acquistare e donare alla città 8 nuovi blocchi di partenza per lo stadio del nuoto (investimento da 25mila euro). Proposta che abbiamo inoltrato nel mese di luglio, pochi giorni dopo la firma e in concomitanza con l’ultima tranche di una donazione da 55 mila euro che abbiamo voluto portare alla Provincia pur non avendo alcun obbligo, attraverso un imprenditore ucraino che ha scelto di sostenere i propri atleti e il team che li allenava, cioè Adn. Ci ha chiesto come avrebbe potuto fornire un contributo e noi gli abbiamo suggerito l’acquisto di “spazi acqua” in quelle fasce orarie che non erano state vendute dalla Provincia. Fondi che hanno consentito all’ente di aiutare altre società in difficoltà». 
Chiaramente Adn ha subito chiesto spiegazioni ma da corso Trieste non è arrivata alcuna risposta, con la beffa di trovare anche già occupate da altri le proprie corsie in piscina (4 la mattina e 2 il pomeriggio), alla riapertura dello stadio del nuoto il 26 settembre. «Anche in presenza di una revoca, avremmo un preavviso di 8 mesi - commenta Di Nino - ma in queste condizioni di totale incertezza abbiamo deciso di andare via (Venezia una delle sedi papabili) perché abbiamo bisogno di poter programmare le attività con almeno un anno di anticipo rispetto agli impegni mondiali». In ogni caso, Di Nino assicura la propria disponibilità a proseguire fino alla scadenza le attività legate all’avvicinamento al nuoto dei diversamente abili e dei ragazzi economicamente più disagiati. «Non è nostra intenzione, per il momento, adire le vie legali per i danni d’immagine che abbiamo subito con le Federazioni e che ovviamente ricadono anche sulla città, avendo dovuto rispedire a casa olimpionici e campioni che a settembre avevamo già fatto arrivare a Caserta - sottolinea Di Nino - ma, di certo, chiederemo con forza che gli spazi d’acqua che spettano a noi per altri otto mesi siano utilizzati per far fare nuoto alle fasce più svantaggiate o per iniziative in favore di portatori di handicap».
Dall’altra parte, si dice sorpreso il presidente facente funzioni della Provincia, Silvio Lavornia: «Non ne sapevo niente, mi informerò nelle prossime ore con la responsabile dell’Agis, ma se l’impegno non è oneroso per l’ente mi sembra un errore voler revocare la convenzione».
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