Il primo selfie, in bretelline ricamate e generoso décolleté, è con gli occhi chiusi: «Quando cammini tra le rovine di Pompei non puoi fare a meno di immaginare la vita delle persone e il loro spirito che rimane nell'aria». Salma Hayek ora scrive su Instagram: «Sento un legame innegabile con il mondo che esisteva secoli fa». E aggiunge a proposito della città sepolta viva: «La resistenza dei suoi edifici è sopravvissuta per raccontare storie di trionfo e tragedia, di amore e perdita, tutto congelato nel tempo». Così la diva da 27,8 milioni di follower diventa testimonial della Grande bellezza sotto il Vesuvio, raccontando la visita estiva negli scavi con una guida speciale: Massimo Osanna, direttore generale dei Musei al ministero della Cultura ed ex direttore del parco archeologico, ringraziato nel post. Che svela: «Ricordo che abbiamo fatto un lungo giro...». Quindi ripercorre il percorso ideato per l'occasione.
Osservando con attenzione gli scatti, otto quelli condivisi sui social, si può infatti tentare di riconoscere i luoghi da soli, ma non tutti quelli mostrati alla famiglia Hayek-Pinault sono noti anche ai più esperti. Il motivo? Ce n'è almeno uno in genere non aperto al pubblico: le terme private della casa del Menandro che si vedono nella prima foto condivisa sul web.
«Pompei affascina tutto il mondo perché è una capitale globale dell'archeologia. Una città cosmopolita: 2000 anni fa come oggi», commenta orgoglioso Gabriel Zuchtriegel, subentrato nella direzione del parco archeologico; mentre Osanna indica le altre tappe: il Quadriportico dei teatri con le sue 74 colonne doriche in tufo grigio, foyer dell'epoca, o almeno fino al terremoto del 62 dopo Cristo, poi Caserma dei gladiatori, E la casa dei Ceii e l'immancabile passeggiata in via dell'Abbondanza con sosta nell'insula dei Casti Amanti e, ovviamente, al foro.