Pensioni, frenata sugli 80 euro. Zanetti: «Attenti al populismo»

Pensioni, frenata sugli 80 euro. Zanetti: «Attenti al populismo»
di Giusy Franzese
Giovedì 7 Aprile 2016, 08:44
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ROMA - Non è piaciuta a tutti nel governo l'uscita del premier sugli 80 euro in più al mese da estendere anche ai pensionati al minimo. Non è il principio ad essere messo in discussione, ovviamente. Ma i tempi di realizzazione. Perché i soldi non ci sono. E di fronte a scarsità di risorse bisogna scegliere. Il viceministro all'Economia Enrico Zanetti usa parole inusitatamente dure: «Senza un ordine di priorità si rischia di affiancare all'esasperato populismo di opposizione, che affligge il nostro Paese, un populismo di governo di cui non abbiamo bisogno».

È una questione di priorità, quindi. E per Zanetti, esponente di Scelta civica, sul tavolo al primo posto resta il rilancio del sistema economico con la conferma «delle riduzioni fiscali a favore di chi lavora e produce» e con il disinnesco «in modo più definitivo delle le clausole di salvaguardia che gravano sul Paese». E poi ancora: bisogna «pensare a chi non ha né un lavoro né una pensione. Dopo di che, certo, pensare a chi vuole arrivare alla pensione un po' prima e a chi la vorrebbe avere un po' più alta» concede il viceministro.

Ma non è solo l'alleato di Scelta Civica ad essere rimasto basito dall'annuncio del premier. Anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato alla politica economica, Tommaso Nannicini, fa capire - pur con molta diplomazia - di essere quantomeno perplesso: «Gli 80 euro alle pensioni minime? È un tema da approfondire. Non è una riforma delle pensioni, si tratta di alcuni accorgimenti per il sostegno delle pensioni basse e sarà fatto da qui alla fine della legislatura, il 2018». In questo momento - conclude - «non c'è un'istruttoria sul tema. Non è la priorità».
Diverso il discorso sulla flessibilità in uscita: il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ieri durante un'audizione parlamentare ha confermato che una soluzione potrebbe essere adottata con la legge di Stabilità.

LE RISORSE CHE MANCANO
Insomma questi “benedetti” 80 euro agli oltre due milioni di pensionati al minimo forse arriveranno anche, ma non a breve. Non quest'anno. E probabilmente neanche il prossimo. Almeno questo è ciò che pensano “i tecnici”, quelli che tra via Venti Settembre e Palazzo Chigi si arrovellano sui numeri per far tornare i conti. In questi giorni con ancora maggiore assillo e attenzione, visto che proprio domani dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il Def, il documento di economia e finanza che traccia un quadro programmatico e la strategia nel medio termine. Ed estendere il bonus di 80 euro ai pensionati al minimo non sarebbe un grattacapo da poco: la misura vale circa 3 miliardi di euro l'anno. L'«anima politica» del governo invece resta più possibilista. Come il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che si dice «favorevole» all'ipotesi, parla di «ovvia esigenza di compatibilità rispetto all'utilizzo delle risorse» ma non esclude che la misura possa essere contenuta nella Stabilità, quindi con effetti a partire dal prossimo anno.

Ad accusare Renzi di «vendere tappeti» e fare propaganda elettorale è l'opposizione compatta. Ma anche i sindacati, ai quali ovviamente la misura può solo far piacere, non nascondono dubbi sulla reale volontà del governo di procedere su questa strada. «Le chiacchiere stanno a zero. Renzi Lo faccia, ma per tutti i pensionati» ed in modo «strutturale» taglia corto il leader Uil, Carmelo Barbagallo. «Ci auguriamo che le parole del premier non siamo sempre e solo annunci» aggiunge il numero uno Cisl, Annamaria Furlan. Caustico il commento della leader Cgil, Susanna Camusso: l'annuncio di Renzi - chiede retoricamente - «lo mettiamo nel capitolo annunci o nel capitolo “siamo in difficolta”?».