«Meet Italian Brands»: la moda campana come polo delle eccellenze

Alcune aziende riflettono sulla possibilità di reperire materie prime non solo in Cina

Favorire l'internazionalizzazione, il reshoring e la formazione
Favorire l'internazionalizzazione, il reshoring e la formazione
di Ilaria Cotarella
Domenica 4 Febbraio 2024, 15:55
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Fare squadra, ripensare ad un nuovo modello di sviluppo che privilegi ed esalti le produzioni locali, favorire il processo di reshoring delle aziende per riportare le produzioni in Campania, promozione del sistema di moda campano a livello internazionale e favorire la formazione, questi sono gli obiettivi che la filiera della moda campana dovrà perseguire nel 2024. Sono emersi durante il "Meet Italian Brands" che si è tenuto alla Mostra d'Oltremare dal 22 al 24 gennaio. Il B2B fashion event ha fatto incontrare aziende campane del settore abbigliamento total look con gli operatori della moda dei mercati esteri.

«La filiera della moda campana, relativamente all'andamento produttivo, è in linea con le altre regioni; nel periodo 2021/2023 abbiamo recuperato il calo di fatturato ( il- 31%)  registrato negli anni 2019/2020, dovuti agli effetti del Covid», ha dichiarato Luigi Giamundo, presidente Sezione Moda Unione Industriali di Napoli e coordinatore Commissione Moda di Confindustria Campania, «Purtroppo per l'anno 2024 le prospettive economiche in questo settore sono compromesse, gravemente, dal dilagare di guerre nel mondo.

Non è chiaro in quali tempi essere saranno ristabilite», ha sottolineato. 

L'evento alla Mostra d'Oltremare ha registrato un successo sia di aziende partecipanti che di buyers esteri (circa 120) ed i propositi per l'anno in corso ci sono. 

«Le imprese della filiera della moda campana rappresentano un comparto importante nell'economia della Campania. Sono, prevalentemente, micro e piccole aziende, il cui futuro sarà affidato alla capacità delle Istituzioni e del sistema delle imprese, di condividere una nuova visione, programmare ed attuare un piano di azioni integrate, a breve, medio e lungo termine", ha affermato Giamundo, "Molti imprenditori stanno riflettendo molto circa la possibilità di affidarsi non solo alla Cina per la fornitura di materie prime e di prodotti finiti. Ci sono imprevisti, appunto non calcolabili, che potrebbero bloccare i traffici, come del resto è avvenuto negli anni scorsi. Questo potrebbe mettere in seria discussione la sopravvivenza delle proprie aziende».

Il coordinatore Commissione Moda di Confindustria Campania ha spiegato come lo scenario geopolitico si stia modificando, così come gli asset produttivi e distributivi. C'è uno stravolgimento epocale e i grandi distributori europei sono alla ricerca di partner in Europa a cui affidare le produzioni.

La filiera della moda campana deve crescere, è questa una delle intenzioni principali dei loro attori, ma allora si può immaginare una fashion week tutta napoletana?

«In Italia si svolgono eventi noti e consolidati per la promozione del Made in Italy.Mi riferisco a PITTI IMMAGINE  Firenze e la settimana della moda a Milano, con tanto di sfilate, presentazioni di nuove tendenze a cui partecipano anche aziende campane. Il Meet Italian Brands si deve posizionare in modo diverso rispetto a queste manifestazioni internazionali di moda, ovvero dobbiamo presentarci con una nostra identità ovvero come "Polo Produttivo delle Eccellenze Made in Italy"», ha affermato Luigi Giamundo.

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