«Mi sono cavato gli occhi perché ho paura di morire in carcere»: la folle storia di Sean

Sean Lynch nella sua cella (Metro)
Sean Lynch nella sua cella (Metro)
di Simone Nocentini
Sabato 21 Giugno 2014, 14:36 - Ultimo agg. 14:41
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DERRY - Il dramma di Sean Lynch, un ragazzo di 23 anni, giovannissimo, originario di Derry (Inghilterra) e recluso nella prigione di Maghaberry.



Voleva attenzione, voleva essere ascoltato, avrebbe voluto qualcuno con cui parlare, scambiare opinioni. Ma si sentiva solo, b. Allora ha deciso di compiere un gesto estremo: si è cavato gli occhi dalle orbite, si è provocato ferite profondissime sui polsi e, infini, si è mutilato parte dei suoi genitali con un pezzo di vetro.



«Ho dovuto farlo, perchè nessuno mi ascoltava, avevo bisogno di aiuto, ma nessuno mi ha concesso una possibilità. Non avevo scelta: avevo paura di morire in quella progione», commenta Sean.



«La sua situazione mentale è precipitata negli ultimi otto mesi - spiega il padre di Sean, Damien - era sempre agitato e si stava isolando da tutti. Ero molto preoccupato per lui e avevo ragione: è stato sbattuto in una cella e ha tentato di uccidersi. La notte in cui ha compiuto questo gesto estremo, lui mi ha telefonata e mi ha detto 'Ricorderò per sempre i tuoi grandi occhi azzurri papà'. Ero terrorizzato, ho chiamato subito il carcere ma mi hanno rassicurato. La mattina seguente, però, mi hanno telefonato e mi hanno spiegato cosa era accaduto. Ora - ha concluso - è ricoverato nell'ospedale psichiatrico di Gransha. Provo un terribile senso di colpa per lui, perchè mi fidavo di quelle persone nel carcere».






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