Usa, due blitz in Africa: presa la "mente" degli attentati di al Qaeda ad ambasciate

Abu Anas
Abu Anas
Domenica 6 Ottobre 2013, 11:08 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 13:35
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Doppio raid delle forze speciali americane contro il terrorismo in Africa, che in Libia infliggono un duro colpo ad al Qaeda, ma in un attacco agli Shabaab in Somalia non ottengono un esito chiaro. Con un'operazione congiunta di corpi speciali dell'esercito, Cia e Fbi è stato catturato in Libia, per le strade di Tripoli un super-ricercato di al Qaeda, incriminato in Usa come la "mente" degli attacchi alle ambasciate americane in Kenya e in Tanzania del 7 agosto 1998 in cui morirono complessivamente 224 persone.



Nazih Abdul-Nahob al-Ruqai, nome di battaglia Abu Anas al-Liby, è ora sotto la custodia americana. La notizia è stata confermata al New York Times da una fonte ufficiale Usa che ha chiesto l'anonimato e subito rilanciata dai media.



Il blitz in Somalia. In Somalia i Navy Seals, il corpo d'elite che fra l'altro uccise Osama bin Laden, hanno compiuto un blitz, con l'appoggio di elicotteri, contro i miliziani Al-Shabaab, legati ad al Qaeda, che avevano rivendicato la paternità della strage al centro commerciale Westgate di Nairobi nelle scorse settimane. L'operazione si è svolta nella città di mare di Beware. Anche questa notizia è stata confermata dalla stessa fonte, che non ha però fornito dettagli né su quale ne fosse effettivamente l'obiettivo né se il leader del gruppo militante somalo, che si ritiene essere il ceceno Abu Diyad, sia stato ucciso o catturato, con informazioni contrastanti riprese e poi lasciate cadere dai media Usa.



Il governo libico non è stato informato della cattura di Aby Anas al-Libi, leader di al Qaida, da parte delle forze speciali Usa, e ha chiesto spiegazioni a Washington. Lo afferma il governo di transizione in una nota. Lo stesso avevano affermato le autorità pachistane in occasione del blitz Usa che ha ucciso Osama bin Laden, nel maggio 2011.



Il leader degli Shabaab. L'unica cosa che sembra certa - secondo indiscrezioni riportate dalla stampa americana citando funzionari americani - è che il leader degli Shabaab non è sotto la custodia statunitense. Si suppone che sia stato ucciso, ma - secondo quanto rivelato dalla fonte, i Navy Seal sono stati costretti a a ritirarsi, prima di poter accertate l'eventuale uccisione del leader: un ritiro dettato - secondo indiscrezioni riportate dalla Cnn - per il «contesto ostile» in sui si sono trovati a operare, probabilmente incalzati dal fuoco nemico. Gli Shabaab hanno subito cantato vittoria, affermando di aver «respinto con perdite» l'attacco - attribuito inizialmente a un'azione congiunta britannico-turca, poi smentita dagli interessati - e asserendo di aver ferito o ucciso almeno uno degli attaccanti. La fonte ha detto che nessun Navy Seal è rimasto ferito nell'operazione.



Il raid è il più significativo in territorio somalo dall'attacco di quattro anni fa con cui era stato ucciso Saleh Ali Saleh Nabhan, una delle menti di Al Qaida. Quanto alla cattura in Libia di Abu Anas al-Liby, essa mette fine a una caccia all'uomo durata 15 anni e infligge un duro colpo a quello che resta dell'organizzazione originale di Al Qaida dopo la campagna americana contro l'organizzazione. Abu Anas al-Liby era uno degli uomini più ricercati dall'America dal 2000, quando una corte di New York lo ha incriminato per il ruolo negli attacchi alle ambasciate americane di Nairobi e Dar es-Salaam. Considerato uno dei leader di al Qaeda, Anas al-Liby sarebbe entrato in contatto con l'organizzazione del terrore agli inizi degli anni 1990. Le autorità libiche - secondo funzionari americani - sarebbero state avvertite dell'operazione, a differenza di quanto accaduto con il Pakistan per Bin Laden.
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