Il lutto, il tempo che passa, il ricordo di D10s intriso nelle pareti di casa Tranchese. Ecco il terrazzo su cui sono state girate alcune riprese di Sueño Bendito, la serie tv in arrivo su Amazon Prime sul Pibe de Oro. Alessandra Tranchese, proprietaria dell'appartamento al 31 di via Scipione Capece, vive negli stessi metri quadrati in cui Diego ha trascorso i suoi 7 anni a Napoli e ci indica il punto esatto del balcone vista Golfo in cui Maradona, già famoso, palleggiava con le arance e si affacciò con la Parisi. Alessandra, figlia dell'ex ingegnere capo del Comune Raffaele Tranchese uno dei soci della cooperativa che costruì il palazzo ricorda Diego con le lacrime agli occhi: «Appena Maradona arrivò a Napoli racconta Ferlaino chiamò mio padre per farsi mostrare la casa che avrebbe voluto per il campione. Qui aveva già vissuto Dirceu. All'addio del calcio di Ferrara, Maradona, affezionatissimo alle mura in cui aveva vissuto, ci propose di vendergli questa casa, perché Giannina è cresciuta qui. Gli rispondemmo che non era in vendita: vogliamo conservarla in memoria di nostro padre, anche se casa Maradona è casa Tranchese».
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Mentre non si ferma l'omaggio a Diego in via Capece, raccogliamo anticipazioni su Sueño Bendito.
Il dolore si accompagna alle polemiche social (e non) sui tanti napoletani nelle scorse ore riuniti al San Paolo e ai Quartieri per salutare il Pibe de Oro in tempo di Covid. «Sono state manifestazioni spontanee - prosegue Di Pinto - In Argentina è successo lo stesso. Siamo latini: viviamo di emozioni. Era impossibile arginare il bisogno di omaggiare chi ha riscattato Napoli». «Chi polemizza lo sa chi è morto? - aggiunge Massimo Vignati, figlio di Lucia (governante di casa Maradona) e Saverio (storico custode del San Paolo) - Qui è come se fosse morto il Papa. È come se fosse morto Berlusconi: a Milano non sarebbero andati a vegliarlo? Maradona occupava tutto l'ultimo piano della palazzina al 3/1 di via Scipione Capece. Lui ha sempre vissuto nella casa affacciata sul mare. Nell'altra casa c'erano gli uffici, coordinati dal suo segretario Gianni Aiello, e le camere degli amici e familiari che andavano a trovarlo».