I social hanno dato a tutti la possibilità di interagire con chiunque. Spesso però queste interazioni non rimangono delle genuine discussioni, ma diventano con grande facilità inutili polemiche o vili insulti. Quando poi a essere preso di mira è una persona che usa le piattaforme per parlare di cultura, il motivo di queste pesanti critiche rimane un mistero.
A farne le spese è stato Mychal Threets, un bibliotecario statunitense che ha cominciato a subire pesanti insulti online, fino a prendere la decisione più drastica, quella di lasciare la sua passione e il suo lavoro, almeno per ora.
L'uomo è da sempre un grande fan delle biblioteche, da quando era ragazzo. La sua passione per i libri lo ha spinto a lavorare nel settore e oggi, a 33 anni, è bibliotecario supervisore presso la Biblioteca del Fairfield Civic Center nella contea di Solano, in California. Negli ultimi anni, l'uomo ha condiviso frammenti della sua vita sui social media, nella speranza di diffondere quella che lui chiama «gioia della biblioteca».
«Le biblioteche sono molto più che semplici libri», ha detto Mychal. «È un posto che è lì per te. Le porte sono aperte. La biblioteca è per tutti».
Tra le recensioni dei libri e le curiosità del suo lavoro, il bibliotecario ha spesso parlato anche della sua salute mentale: «Puoi portare la tua ansia e la tua depressione in biblioteca», ha spiegato. «Non devi lasciare i tuoi problemi fuori dall'edificio» perché «va bene non stare bene».
In mezzo all'ondata di commenti positivi, però, si è fatto largo un gruppo di hater che ha deciso di prenderlo di mira. Il 29 dicembre dello scorso anno, qualcuno ha condiviso uno dei video di Mychal su X scrivendo che «le persone stanno diventando più strane». Il post continuava con altri tweet, tra cui uno che lasciava intendere che chi lavora nelle biblioteche abbia problemi mentali e un ritardo nello sviluppo, riporta il Washington Post. Poi sono arrivati dozzine di commenti da altre persone, che criticavano l'aspetto, la voce e i modi di fare di Threets. Alcune persone sono arrivate a chiamarlo autistico.
Mychal era alla festa per il 90esimo compleanno di sua nonna quando ha ricevuto decine di messaggi da amici e fan preoccupati che lo avvertivano del post che circolava su X, che è stato visto più di 43 milioni di volte. «Mi ha fatto sentire malissimo», ha detto, spiegando che era particolarmente turbato dai commenti che insinuavano che potesse rappresentare un pericolo per i bambini. «Questo è ciò che mi ha davvero rattristato».
A distanza di un mese, è arrivato un nuovo capitolo nella sua storia. Come riportato dal San Francisco Chronicle, infatti, Mychal ha annunciato lo scorso venerdì 23 febbraio che dall'1 marzo lascerà il suo lavoro come bibliotecario per dare priorità alla sua salute mentale.
«Spero di rendervi orgogliosi facendo altre cose», ha dichiarato. «Ai ragazzi e agli adulti della biblioteca: mi dispiace moltissimo», ha detto nel video. «Mi mancherete, ma sarò ancora in giro. Amerò sempre la Biblioteca della contea di Solano, grazie a tutti».