Rimarranno chiusi a tempo indeterminato i valichi di frontiera finlandesi al confine con la Russia. Dopo la decisione dello scorso novembre di bloccarli, il governo finlandese ha infatti deciso di estendere lo stop fino a nuovo avviso, aggiungendo anche alla lista diversi porti in cui i viaggi sarebbero vietati. Una decisione, questa, presa in risposta al crescente numero di arrivi da paesi come Siria e Somalia, e alla mossa del Cremlino di utilizzare l'immigrazione come arma contro la nazione nordica.
La decisione
Il governo finlandese estenderà a tempo indeterminato, fino a nuovo avviso, la chiusura dei valichi di frontiera al confine con la Russia.
I motivi
Fermare i flussi illegali al confine orientale della Finlandia: questo l'obiettivo del governo finlandese. Aumentati significativamente durante l'autunno del 2023, gli arrivi erano cessati dopo la prima chiusura di tutti i valichi lo scorso novembre, motivo per cui il ministro degli Interni Mari Rantanen ha deciso di estendere la decisione a tempo indeterminato. La delibera si basa sulla legge sulla guardia di frontiera, secondo la quale il governo può decidere di chiudere un valico di frontiera per un periodo determinato o fino a nuovo avviso se è necessario chiuderlo per prevenire una grave minaccia all'ordine pubblico, alla sicurezza nazionale o salute pubblica. Secondo l'articolo 16, infatti, il Governo può anche, ove necessario, decidere di concentrare la domanda di protezione internazionale su uno o più valichi di frontiera. Una decisione, quella del Governo, che arriva insieme a quella di chiudere anche i valichi di frontiera per il traffico marittimo per evitare che la migrazione strumentalizzata possa estendersi al traffico marittimo con l’avanzare della primavera. Ciò sarebbe infatti pericoloso per le persone che cercano di entrare in Finlandia e graverebbe sulle attività di ricerca e salvataggio in mare.
L'accusa alla Russia
Secondo il Governo finlandese, il fenomeno della migrazione strumentalizzata sarebbe usato dalla Russia per esercitare pressione e influenzare la sicurezza e la stabilità sociale della Finlandia e dell'UE, motivo per cui il ministero dell'Interno insieme ad altri ministeri starebbero cercando soluzioni alternative per porre fine a questa vicenda attraverso l'elaborazione di una legge sulle misure di contrasto. La legge fisserebbe disposizioni sulle condizioni alle quali il governo potrebbe decidere di limitare l'accoglienza delle domande di protezione internazionale in un'area limitata al confine nazionale della Finlandia e nelle sue immediate vicinanze. Il ciclo di consultazioni per la legge si è concluso, e una proposta legislativa sarà presentata al Parlamento il prima possibile.