Truppe Nato in Ucraina, l'ombra di Usa e Gran Bretagna: cosa può succedere ora? «Rischio escalation»

Le relazioni tra la Nato e l'Ucraina risalgono agli inizi degli anni '90 e da allora si sono trasformate in uno dei partenariati più consistenti dell'Alleanza

Truppe Nato in Ucraina, l'ombra di Usa e Gran Bretagna: cosa può succedere ora? «Rischio escalation»
Truppe Nato in Ucraina, l'ombra di Usa e Gran Bretagna: cosa può succedere ora? «Rischio escalation»​
di Marta Giusti
Lunedì 11 Marzo 2024, 19:06 - Ultimo agg. 13 Marzo, 15:03
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A violare il tabù è la Polonia. Militari della Nato sono «già presenti» in Ucraina, ammette il ministro degli Esteri Radoslaw Sikorski. E Mosca non si mostra più di tanto impressionata. «Lo sapevamo già», risponde la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, parlando tuttavia non di truppe schierate in combattimento ma di istruttori e «specialisti» vari. Il ministro polacco Sikorski non ha precisato quali siano i Paesi di provenienza dei militari Nato già presenti in Ucraina, né quali siano le loro funzioni. Se cioè si tratti di truppe schierate in battaglia o, come ipotizzato da diversi esperti, di consiglieri e tecnici che affiancano gli ucraini per l'utilizzo delle armi sofisticate fornite dai Paesi dell'Alleanza a Kiev. Ma per un'ipotesi di questo genere sembra propendere la portavoce russa.

«Rischio escalation»

«Dietro a tutto - ha affermato Zakharova in un'intervista al quotidiano Izvestia - ci sono Washington e Londra, che tra le altre cose hanno reclutato i Paesi della Nato e della Ue per una guerra ibrida contro il nostro Paese.

E questa guerra è condotta direttamente sotto la guida di istruttori di forze speciali, esperti e specialisti dei rispettivi dipartimenti militari di Paesi Nato. È impossibile nasconderlo ancora». Niente truppe in combattimento, dunque, secondo Mosca. Che però denuncia la presenza in Ucraina di «mercenari» provenienti da una cinquantina di Paesi, compresi gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. E il Cremlino parla di «discussioni sempre più ampie» sul possibile invio di truppe da combattimento della Nato, tornando a stigmatizzare le parole del presidente Emmanuel Macron a tal proposito. «Questa è una linea molto pericolosa e potrebbe avere conseguenze molto indesiderabili», ha avvertito il portavoce Peskov, sottolineando che la Russia sta «seguendo molto da vicino» gli sviluppi.

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Nato e Ucraina, la storia

Quale sono i rapporti tra Ucraina e Nato? Le relazioni tra la Nato e l'Ucraina risalgono agli inizi degli anni '90 e da allora si sono trasformate in uno dei partenariati più consistenti dell'Alleanza. Dal 2014, in seguito all’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, la cooperazione è stata intensificata nelle aree critiche. Dall’invasione su vasta scala della Russia nel 2022, la Nato e gli alleati hanno fornito livelli di sostegno senza precedenti. Il dialogo e la cooperazione sono iniziati quando Kiev ha aderito al Consiglio di cooperazione del Nord Atlantico (1991) e al programma Partenariato per la Pace (1994). Le relazioni sono state rafforzate con la firma della Carta su un partenariato distintivo del 1997, e ulteriormente rafforzate nel 2009 con la Dichiarazione di complemento alla Carta, che ha riaffermato la decisione dei leader della Nato al vertice di Bucarest del 2008 che l’Ucraina diventerà membro dell'Alleanza. La Carta del 1997 ha istituito la Commissione Nato-Ucraina come principale organismo responsabile dello sviluppo delle relazioni e della direzione delle attività di cooperazione. Nel 2023, la Commissione è stata sostituita dal Consiglio Nato-Ucraina, dove gli alleati e l’Ucraina siedono alla pari. Questo cambiamento dimostra il rafforzamento dei legami politici e la crescente integrazione tra Kiev e l'Allenza.

Il Map

Al vertice di Bucarest del 2008, gli alleati hanno concordato che il prossimo passo dell'Ucraina verso l'adesione sarà il Piano d'azione per l'adesione (MAP), il programma della Nato di riforme politiche, economiche, di difesa, delle risorse, di sicurezza e giuridiche per i paesi candidati. Nel 2009, il Programma nazionale annuale è stato introdotto come strumento chiave per promuovere l'integrazione euro-atlantica e le relative riforme. Dal 2010 al 2014, Kiev ha perseguito una politica di non allineamento, che ha posto fine in risposta all’aggressione della Russia. Nel giugno 2017, il Parlamento ucraino ha adottato una legislazione che ripristina l’adesione alla Nato come obiettivo strategico di politica estera e di sicurezza. Nel 2019 è entrato in vigore un corrispondente emendamento alla Costituzione ucraina. Nel settembre 2020, il presidente Zelenskyy ha approvato la nuova strategia di sicurezza nazionale del Paese, che prevede lo sviluppo del partenariato distintivo con la Nato con l'obiettivo dell'adesione all'Alleanza. Nel settembre 2022, a seguito dei tentativi illegali di annessione del territorio ucraino da parte della Russia, l'Ucraina ha ribadito la sua richiesta.

Il vertice

Al vertice di Vilnius del 2023, gli alleati hanno riaffermato il loro impegno affinché Kiev diventi membro della Nato. Riconoscendo la maggiore interoperabilità dell'Ucraina e i sostanziali progressi nelle riforme, hanno deciso che il percorso dell'Ucraina verso la piena integrazione euro-atlantica è andato oltre la necessità del Piano d'azione per l'adesione. Gli alleati continueranno a sostenere ed esaminare i progressi dell’Ucraina in materia di interoperabilità, nonché le ulteriori riforme del settore democratico e della sicurezza necessarie nel suo percorso verso la futura adesione. I Ministri degli Esteri della Nato valuteranno regolarmente i progressi attraverso il Programma nazionale annuale adattato. L'Alleanza sarà in grado di estendere un invito all’Ucraina ad aderire all’Alleanza quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte.

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