Pozzuoli, aggredita infermiera: follia al pronto soccorso

Dopo l'aggressione la coppia si è data alla fuga a piedi, con la donna che è scappata con l'ago dell'accesso venoso ancora al braccio

Pozzuoli, follia al pronto soccorso, aggredita un'infermiera
Pozzuoli, follia al pronto soccorso, aggredita un'infermiera
di Gennaro Del Giudice
Martedì 23 Aprile 2024, 08:26 - Ultimo agg. 11:30
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I due aggressori sono marito e moglie: quest'ultima era arrivata al pronto soccorso intorno alle due per una colica renale. Ricevuto il codice verde, era stata presa in carico da medici e infermieri. Poi le violenze. Prima l'uomo e poi la donna hanno dato in escandescenza, forse perché stufi di attendere i tempi previsti dai protocolli. La paziente, in particolare, si è accanita contro un'operatrice socio-sanitaria che ha riportato un trauma cranico che l'ha costretta, a sua volta, a ricorrere alle cure dei medici. L'intera scena è stata ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza installate all'interno e all'esterno dell'ospedale. 

Dopo l'aggressione la coppia si è data alla fuga a piedi, con la donna che è scappata con l'ago dell'accesso venoso ancora al braccio. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli che hanno acquisito le immagini dalle telecamere, le testimonianze dei colleghi della vittima e avviato indagini per risalire all'identità della coppia di coniugi. Per l'operatrice aggredita invece i medici hanno diagnostico una prognosi di due giorni.

L'episodio è stato denunciato da Manuel Ruggiero, presidente dell'associazione «Nessuno Tocchi Ippocrate» che da anni si batte per la tutela e la sicurezza del personale medico e sanitario e che a più riprese ha chiesto l'introduzione di drappelli di polizia all'interno delle strutture ospedaliere. «Siamo esausti, presto non ci sarà più nessuno disposto a lavorare nella emergenza territoriale. Oggi, nella maggior parte dei corsi di prevenzione sulle aggressioni, si sente parlare di tecniche di de-escalation, ma ci sono persone con le quali si fa fatica persino ad istituire un dialogo in italiano figuriamoci come si potrebbe mettere in atto queste. Certe persone comprendono solo le denunce e le sbarre del carcere» è lo sfogo di Ruggiero alla luce del bollettino delle aggressioni che nel solo distretto dell'Asl Napoli 2 Nord conta finora tredici episodi di violenza ai danni di medici, infermieri e OSS negli ultimi tre mesi e mezzo.
 
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«Il ministro aveva annunciato una stretta con pene più severe e presidi di forze dell'ordine nei pronto soccorso, ma purtroppo ad oggi non si riscontrano miglioramenti - fa sapere il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli -. D'altronde sono rarissimi i casi in cui gli aggressori hanno avuto una condanna per le loro azioni e questo di fatto autorizza tutti a fare quello che gli pare. La riduzione dei fondi per la sanità da parte del governo sta creando ancora più disagi e trasformando gli ospedali in campi di battaglia. I benestanti possono rivolgersi alle strutture private mentre tutti gli altri hanno sempre meno servizi. Una vergogna».

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