«L'area flegrea è fortemente monitorata e c'è un continuo e costante confronto con la comunità scientifica, anche con la commissione grandi rischi del dipartimento della protezione civile nazionale. E quindi dalla comunità che arrivano eventuali segnali di attenzione per l'innalzamento dei livelli di allerta. In questo momento non c'è alcun segnale che va in questa direzione». Lo ha detto il direttore della Protezione civile della Regione Campania, Italo Giulivo, parlando con i giornalisti a margine del dibattito su «Campi Flegrei, deontologia della comunicazione del rischio».
L'incontro ha visto la partecipazione del vice capo dipartimento della Protezione civile, Titti Postiglione, la direttrice del dipartimento vulcani dell'Ingv, Francesca Bianco, il direttore dell'osservatorio Vesuviano dell'Ingv, Mauro Di Vito; del sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni e che è stato moderato dal presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. «C'è una evoluzione normale di un'area in sollevamento che tra i suoi effetti comporta anche quello delle scosse», ha proseguito Giulivo.
Per il direttore della Protezione civile della Regione Campania è necessario «diffondere delle informazioni corrette su come si declina il rischio vulcanico. Innanzitutto bisogna uniformare i linguaggi. Parlare di pericolosità è diverso che parlare di rischio; bisogna avere proprietà di linguaggio quando si parla di questi fenomeni e l'informazione deve essere basata su una conoscenza validata. Molto spesso è basata sull'opinione di turno che non molto contribuisce alla diffusione della cultura della protezione civile».
Il susseguirsi di eventi comunque causa ansia nella popolazione ma a giudizio del vice capo Dipartimento della Protezione civile, Titti Postiglione, «la mia prima antagonista dell'ansia si chiama informazione».