Si chiamava Raffaele Acampora, da tutti si faceva chiamare Lello ed era di Sant’Antonio Abate il rider investito ieri sera da un treno della Circumvesuviana lungo la linea Napoli – Torre Annunziata – Poggiomarino. Il rider, 51 anni, in sella ad uno scooter ha attraversato un “soa” (acronimo di segnalatore ottico acustico), cioè un passaggio a livello senza barriere che si trova in via Berardinetti a Scafati, tra la fermata di San Pietro (frazione di Scafati) e quella di Cangiani (territorio di Boscoreale). Mentre attraversava è transitato il treno che lo ha travolto in pieno.
Secondo quanto spiegato già ieri sera da Eav, i segnalatori ottici e acustici (luci e sirene) erano pienamente funzionanti: le indagini dei carabinieri di Scafati dovranno, ora, chiarire la dinamica del terribile incidente.
Sula vicenda è intervenuto anche il sindacato Orsa: “Questi passaggi a livello potrebbero e dovrebbero essere sostituiti da barriere automatiche ma ciò non accade per tanti motivi. Scarsità di risorse economiche delle aziende, apatia gestionale e ostacoli burocratici all’esproprio di pochi metri quadri per installare le “sbarre” ed i relativi motori che le alzano e le abbassano. Ci sentiamo sconfitti due volte, la prima perché c’è stato l’ennesimo incidente mortale su un passaggio a livello e la seconda perché non siamo riusciti a far comprendere, con le nostre iniziative sindacali, quanto fosse anacronistico, ai giorni nostri, avere ancora passaggi a livello stradali senza le barriere”. Questa mattina la circolazione ferroviaria è tornata regolare.