Caos a Napoli, la rivolta del Plebiscito: la piazza è violata dalle auto

Caos a Napoli, la rivolta del Plebiscito: la piazza è violata dalle auto
di Paolo Barbuto
Sabato 13 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12:18
4 Minuti di Lettura

Paralisi tra Santa Lucia, Lungomare e Chiatamone per via di una manifestazione di protesta, traffico strangolato dalla gimcana causata dalla chiusura della galleria Vittoria. Dopo aver sperimentato la disperazione di non riuscire a muoversi d’un metro, gli automobilisti napoletani hanno deciso di lanciare la loro sfida e hanno iniziato a incanalarsi verso piazza del Plebiscito.

Il gesto ha un significato che va oltre la semplice necessità di scansare una manifestazione di protesta: percorrere in auto la piazza simbolo della pedonalizzazione di Napoli è stata la definitiva sfida nei confronti di chi dovrebbe garantire (almeno) soluzioni alla viabilità nel caos e invece è rimasto a guardare. 

Quando le auto hanno iniziato ad avviarsi verso piazza del Plebiscito c’è stato anche un momento d’imbarazzo: sono autorizzate? Chi ha detto che si poteva transitare? Tutte le operazioni collegate alla gestione della manifestazione fanno capo alla questura sicché i vigili hanno avuto un momento di difficoltà: erano in zona a supporto della polizia per occuparsi della viabilità ma non avevano ricevuto ordini sulla riapertura del Plebiscito per far defluire il traffico.

E infatti quell’ordine ai vigili non è mai arrivato: gli automobilisti hanno deciso da soli di uscire dall’inferno di lamiere attraversando la piazza vietata al traffico dal 1994.

LEGGI ANCHE Lockdown a Napoli, il flop dei nuovi divieti: parchi chiusi, piazze no

A dire la verità anche il fatto che non sia stata una decisione strategica ma una “rivolta” a riaprire al transito il Plebiscito, suona come una sconfitta per chi dovrebbe gestire e amministrare la città, soprattutto nei momenti di grande difficoltà.

Consentire il transito lungo quella piazza sarebbe stata una scelta corretta proprio per far diminuire la pressione del traffico che, a causa dei blocchi stradali operati dai manifestanti, è arrivato al parossismo. E qui la questione esula dalla specificità del caos di ieri e finisce nel calderone delle chiusure “a prescindere” che palazzo San Giacomo difende con tenacia. Una delle ipotesi sul piatto, per dribblare i guai di viabilità collegati alla chiusura della galleria Vittoria, prevedeva proprio la riapertura temporanea di quel percorso, ma a Palazzo San Giacomo non ne hanno mai voluto sapere e di recente proprio l’assessore alla viabilità, Marco Gaudini, ha spiegato che non era ritenuta un’ipotesi valida. 

L’invasione delle auto in piazza del Plebiscito è iniziata verso le undici del mattino quando la manifestazione di Santa Lucia ha iniziato a diventare tenace e s’è trasformata in una serie di blocchi stradali che hanno lentamente intasato tutta l’area intorno al lungomare.

Per qualche tempo gli automobilisti si sono armati di pazienza e hanno atteso che la situazione tornasse alla normalità. Quando si sono resi conto che i tempi sarebbero stati infiniti hanno optato per la soluzione “di forza”. Prima poche auto con timidezza, poi il fiume di vetture è diventato costante: l’assalto è durato a lungo, almeno un paio d’ore, prima che venisse ripristinato il blocco per preservare l’area pedonale della piazza-simbolo della città.

Video

Va sottolineato che il transito delle auto non ha causato tensione né preoccupazione nei (pochi) pedoni. Gli automobilisti si sono costantemente autoregolamentati affrontando qual percorso “vietato” a velocità estremamente moderata senza mai interferire con il transito pedonale e mostrando particolare attenzione a non creare preoccupazione in chi si muoveva a piedi. Insomma, pur nella consapevolezza della violazione, gli automobilisti non hanno approfittato della situazione come a chiarire che si trattava solo di una situazione di “emergenza”.

Quando la polizia municipale si è resa conto che il flusso di auto stava diventando troppo intenso è intervenuta bloccando ulteriori accessi e ripristinando la totale pedonalizzazione della piazza che è tornata libera dalle auto. 

Però quella rivolta ha lasciato un segno: laddove non si interviene dall’alto per risolvere una situazione di difficoltà, la gente si organizza in autonomia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA