Napoli Porta Est, arriva la svolta: accordo tra Fs e Regione, sì al rilancio della City

Oggi la firma dell'accordo di programma: si comincia dalle opere infrastrutturali

Il Centro direzionale
Il Centro direzionale
di Luigi Roano
Giovedì 6 Aprile 2023, 06:01 - Ultimo agg. 7 Aprile, 11:00
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Raggiunta l’intesa su Porta est: oggi, senza ulteriori colpi di scena, verrà firmato - esattamente a un anno di distanza rispetto a quanto preventivato dalla Regione - l’accordo di programma tra Comune, Fs attraverso Sistemi urbani e l’ente di Santa Lucia. Un progetto che vale mezzo miliardo con in cassa, quella della Regione, al momento solo 100 milioni. Uno dei motivi dei tanti rinvii per la chiusura dell’accordo oltre a quello principale: cioè i suoli che Fs deve cedere alla Regione nell’ex scalo merci dove il Presidente della giunta Vincenzo De Luca ha deciso di costruire il nuovo quartiere generale dell’ente.

Sulla carta si farà - questo uno dei temi dell’accordo - ma solo dopo aver fatto le opere infrastrutturali che servono a Napoli e quando ci saranno i soldi veri, perché del mezzo miliardo fantasma la metà servirebbe solo per costruire la nuova casa della Regione. Come compenserà Sistemi urbani la perdita di 60mila metri quadrati su 127 mila complessivi? Come troverà l’equilibrio economico e finanziario per fare Porta est? Con una manovra fondiaria grazie alla quale Sistemi Urbani recupererà spazi al Centro direzionale su suoli di Palazzo San Giacomo.

Nell’accordo di programma di oggi non c’è traccia - ne ci poteva essere - della manovra fondiaria che si farà dopo la chiusura dell’intesa. La manovra prenderà quota quando scatterà il momento dei Piani urbanistici attuativi alla luce della Variante est al Piano regolatore varata dalla giunta guidata dal sindaco Gaetano Manfredi. Variante proposta dalla vicesindaca e assessore all’Urbanistica Laura Lieto che vede come cuore pulsante il Centro direzionale.

La logica della Variante - già approvata dal Consiglio comunale - è quella di rilanciare il Centro direzionale che verrà depauperato se e quando la Regione lascerà la cittadella dei grattacieli dove sostanzialmente ci sono tutti gli uffici. Tempo stimato tra i 5 e gli 8 anni. 

Sistemi urbani ha dunque approvato nel suo Cda Porta est dove sono stati traslati - con toni più soft - anche tutti i dubbi mostrati all’inizio di marzo quando si è tenuta l’ultima conferenza dei servizi. Fs ha preso atto del finanziamento, che deve esser messo concretamente sul tavolo entro la fine dell’anno, con soggetto attuatore Eav. Però ha chiarito che il primo lotto dei lavori, a metà dell’anno prossimo, riguarderà in primis «il tombamento vallone ferroviario Porta Nolana» dove sostanzialmente sorgerà una passeggiata che collegherà quell’area con la Stazione Garibaldi e l’ex scalo merci dove nascerà anche il terminal dei bus, ma dopo «le opportune modifiche al Progetto di fattibilità tecnico economico» sconvolto dai suoli da concedere alla Regione. Perché Fs vogliono partire da Porta Nolana? Per due motivi: il primo è che mettono Napoli davanti a tutto e gli unici soldi veri sono i 100 milioni e quindi si parte con le infrastrutture utili alla città. Il secondo è che la restante parte dei fondi da recuperare - questo filtra - è ritenuto «un impegno significativo ma esclusivamente programmatico della Regione per reperire i restanti 400 milioni». In questo contesto - riguardo al Centro direzionale - le Fs già immaginano una rampa che colleghi direttamente il sito con la Stazione Garibaldi che sarà il punto di caduta di tutto il progetto Porta est. 

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Porta est in senso stretto, è la bretella di collegamento dall’uscita della A3 all’ex Scalo merci, il rifacimento della stazione della Circumvesuviana e una serie di opere di rigenerazione urbana. Quelle che Fs volevano far al posto della nuova sede della Regione. Cioè funzioni anche commerciali. Vale a dire alberghi, attrattori, case. Il Centro direzionale dovrebbe essere l’epicentro di Porta est il luogo dove Sistemi urbani potrebbe trovare la compensazione degli spazio persi a vantaggio della Regione. E dove il Comune nella Variante non solo ha già cambiato tutte le destinazioni d’uso degli edifici già esistenti ma è intenzionato a installare ben altri attrattori a condizione però che si faccia anche edilizia pubblica, housing sociale e contribuire o installare Academy sul modello di quella sorta a San Giovanni a Teduccio per volontà dell’allora rettore Gaetano Manfredi. 
 

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