Napoli, il grido di dolore degli autisti Anm
«Lavoriamo in condizioni al limite»

Napoli, il grido di dolore degli autisti Anm «Lavoriamo in condizioni al limite»
di Oscar De Simone
Mercoledì 5 Ottobre 2016, 11:12
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«Subiamo continue minacce e aggressioni. Abbiamo paura di lavorare e sempre più spesso ci troviamo a farlo in condizioni proibitive». È questo lo stato d’animo dei conducenti dei pullman dell’Azienda napoletana della mobilità. Per tutti parla il rappresentante della sicurezza Adolfo Vallini, sconvolto dopo l’ultima aggressione subita due giorni fa da un suo collega in piazza Garibaldi.

«Siamo esposti a pericoli continui, soprattutto nelle aree più difficili della città. Capita frequentemente di dover rispondere in prima persona dei disagi riscontrati dall’utenza, di cui però, non siamo la causa. I pullman sono vecchi e fatiscenti e questa non è una nostra colpa. Le condizioni di “salute” dei mezzi a disposizione della cittadinanza, non sono accettabili».

Quella evidenziata dagli stessi operatori della mobilità è una realtà fatta di degrado e facilmente riscontrabile. Basta salire su uno qualunque di questi autobus per comprendere da vicino come la sicurezza degli utenti sia messa in pericolo da una serie di criticità generate dall’usura del tempo e dalla mancanza di manutenzione. Sedili poggiati su tubazioni logorate dalla ruggine e rese instabili, pedane forate da cui si intravede addirittura l’asfalto e porte senza guarnizioni in plastica da cui – durante le piogge – entra acqua. Non solo. Anche il posto di guida e le strumentazioni di bordo risentono di questa costante incuria. Contachilometri staccati dal quadro ormai senza pulsanti e cabine di protezione con vetri traballanti e tenuti insieme da “insoliti” supporti di cartone.

«Non possiamo continuare a lavorare così - conclude Vallini - i disservizi sono tanti e coinvolgono tutti. La nostra incolumità e quella dei cittadini è esposta costantemente a decine di rischi. Non possiamo fare altro che continuare a segnalare questa situazione nella speranza che presto si possa intervenire una volta e per tutte». 
   
  

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