Affari e una vasta rete di amicizie: Bocchino e Romeo «coppia» consolidata

Affari e una vasta rete di amicizie: Bocchino e Romeo «coppia» consolidata
di Gigi Di Fiore
Giovedì 2 Marzo 2017, 08:35 - Ultimo agg. 09:30
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Qualcuno lo definiva già «la volpe», per altri era solo «l’avvocato» per la sua laurea in Giurisprudenza a Napoli mai sfruttata. Ma in quella primavera del 1993, pochi conoscevano realmente l’intraprendenza e la capacità imprenditoriale di Alfredo Romeo. Sembrava solo un manager rampante, arrivato da Cesa in provincia di Caserta a Napoli, con le sue camicie siglate, i polsini, il suo vezzo per una vecchia Citroen due cavalli nera perfettamente funzionante. Allora era già un quarantenne che aveva capito come lavorare con la pubblica amministrazione, come conquistarsi le simpatie trasversali dei politici. Fu Alfredo Vito, mister centomila preferenze, gran raccoglitore di voti per la Dc gavianea, a spifferare nomi e dettagli su una serie di appalti comunali ai pm Rosario Cantelmo e Nicola Quatrano. Era la tangentopoli napoletana a vi comparve anche la gestione del patrimonio comunale per cento miliardi di lire affidata alla società E. R. dell’avvocato Romeo. 

Lui fu abile, consigliato dai suoi esperti avvocati. «I politici mi saltavano addosso come cavallette, volevano soldi, sono una vittima, non un loro complice» si affrettò a dichiarare. Ma arrivò al processo, alla condanna in appello a due anni e sei mesi, finiti in prescrizione nel 2000. Romeo l’inarrestabile, Romeo l’immarcescibile ritorna già otto anni dopo nelle cronache giudiziarie con la società Global service, manco a dirlo esperta di gestioni di patrimoni pubblici. Un’attività svolta per il Comune di Napoli, come a Roma, Firenze, Milano, Venezia. Con l’Inps, l’Inpdai, il ministero dell’Economia. Nel 2008, il pacchetto di patrimoni amministrati valeva 48 miliardi di euro. 

La «volpe» che sa destreggiarsi tra i salotti della politica e quelli dell’imprenditoria ha la sua reggia a Posillipo, in una casa rosso pompeiano sul mare tra il Bagno Elena e Palazzo Donn’Anna. Sei piani, che fanno il paio con la sede societaria al Centro direzionale. Nel 2008, ristrutturando il palazzo che fu sede della società armatrice di Achille Lauro, inaugurò un hotel a cinque stelle che porta il suo nome. All’inaugurazione, tra i fornelli volle uno chef di nome come Heinz Beck, alla porta gli invitati venivano accolti da un portiere in livrea. Il trionfo di un ritorno, perché poi anche l’inchiesta sulla Global service finì con un trionfo. Stavolta arrivò l’assoluzione, dopo anche oltre due mesi di carcere fatti senza mai accusare politici. Uno tosto, dicono. Uno che seppe resistere a dodici capi d’imputazione ed arrivare ad uscirne pulito dopo sei anni di processi.

Ma con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, i rapporti non sono mai stati buoni. Qualcuno dice perché, da giudice del Riesame, il sindaco ne confermò la detenzione. Di fatto, Romeo non ha avuto più ingresso facile alla gestione degli immobili comunali e, alla scadenza del contratto con il Comune, non ne ebbe la conferma. Poco male, per un gruppo immobiliare dalle mille risorse con quasi 20mila dipendenti,sedi in cinque regioni e fatturati disseminati in tutt’Italia.

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