Bombe a Equitalia attentato firmato dal gruppo «Nfo»

Bombe a Equitalia attentato firmato dal gruppo «Nfo»
di Mariano Fellico
Giovedì 5 Maggio 2016, 09:32
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GIUGLIANO. Due boati che rompono il silenzio della notte. Il suono degli antifurti e del vetro che va in frantumi, poi una nuvola di fumo che si leva in cielo. È quanto hanno udito prima e visto poi le guardie giurate dell'ospedale San Giuliano, a due passi dalla sede di Equitalia, proprio difronte al nosocomio giuglianese. Uno dei vigilanti va a verificare l'accaduto, attraversa la strada e vede il vetro in frantumi. Allerta immediatamente gli agenti del Commissariato di polizia di Giugliano. Sono le due del mattino. Sul posto arrivano le pattuglie delle Volanti. Si pensa ad un tentativo di furto, poi la scoperta inquietante: due scritte a terra in vernice rossa: «NFO». Un marchio ormai ben noto. Scatta l'allarme. Sono gli stessi componenti del gruppo che nell'ultimo anno ha messo in atto diversi attentati e intimidazioni.

La sigla, secondo gli agenti della Uigos del Commissariato di Giugliano diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, dovrebbe essere l'acronimo di «Nuova Famiglia Organizzata» non legata sembrerebbe - alla criminalità organizzata. Dai rilievi della polizia Scientifica è emerso che sono stati due gli ordigni, due potenti bombe carta, collocate davanti all'ingresso degli uffici di via Giambattista Basile. La deflagrazione ha mandato in frantumi alcuni vetri della struttura e divelto una porta. Il tutto è successo a meno di tre metri da una delle due telecamere del sistema di videosorveglianza della filiale.Le registrazioni sono state sequestrate dalla polizia e sono al vaglio. Sono stati visionati tutti i fotogrammi prima e dopo la deflagrazione al fine di poter trovare elementi utili alle indagini. Al vaglio degli inquirenti anche le altre telecamere del sistema di videosorveglianza del Comune disseminate sul territorio. Nulla è lasciato al caso. I poliziotti hanno ascoltato anche i dirigenti della sede di Equitalia i quali hanno escluso di avere ricevuto minacce. I danni ammonterebbero a duemila euro, tuttavia, ieri mattina la sede era regolarmente aperta.

Chi si cela dietro la scritta «NFO» che dall'estate scorsa ha più volte tentato di venire alla ribalta con scritte minacciose apparse a Mugnano, poi a Villaricca e a Qualiano. Se le scritte dapprima erano generiche, ben presto hanno preso di mira in diversi casi i politici locali e dirigenti degli enti. Nel mirino sono così finiti in meno di un anno l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Villaricca Raffaele Cacciapuoti, l'ex dirigente della Sagi, Carlo Albanese. A Giugliano, invece, la scritta è apparsa su una parete di piazza Municipio. Era rivolta al primo cittadino Antonio Poziello la scritta: «Sindaco impara che la P38 spara». Lo stesso sindaco, tuttavia, aveva sminuito la faccenda affermando che «una scritta delirante firmata NFO che segue di poco una lettera anonima giunta ai miei uffici con la quale si minacciavano danneggiamenti alla città ed altro, con allegata richiesta di riscatto. Ebbene, più che la minaccia, evidentemente indirizzata a me, ed il riferimento alla P38, retaggio di altri tempi, quello che mi preoccupa è questa allergia per ciò che è bello ed ordinato. Più che meritare un'indagine delle forze dell'ordine, questi deficienti che se ne vanno in giro a imbrattare pareti sentendosi rivoluzionari, meriterebbero una buona dose di calci nel sedere. Suggerirei giochi meno dannosi per tutti, uno per tutti il classico guardie e ladri. Inventando altri sistemi per far capire che tra tanti cretini, in giro ce ne sono anche alcuni che si fanno chiamare NFO: Nuovi Fessi Organizzati».

Lo scorso gennaio, poi, l'intimidazione più inquietante: furono esplosi alcuni colpi di pistola contro l'ingresso del Comune di Qualiano. Furono rinvenuti due bossoli esplosi da una pistola semiautomatica, azione che fu rivendicata dalla «NFO». Polizia e carabinieri vogliono scoprire chi si nascondere dietro questa fantomatica scritta. Le indagini, pare, potrebbero portare a dei risultati concreti e un'eventuale passo falso del gruppo potrebbe far svelare da chi è composto. Fatto sta che i componenti sono della zona, visto che casi analoghi non sono stati registrati in altri comuni del comprensorio a Nord di Napoli.