Napoli, bottigliate per rapinare
il proprietario: tradito dal tattoo

Napoli, bottigliate per rapinare il proprietario: tradito dal tattoo
di Melina Chiapparino
Giovedì 30 Giugno 2016, 09:26 - Ultimo agg. 15:57
3 Minuti di Lettura

Una botta in testa con una bottiglia per strappargli di mano i soldi dell'incasso a fine serata. È cominciato così l'incubo di un giovane imprenditore napoletano, Mario Tortora, vittima di una rapina mentre si trovava nel suo locale in viale Michelangelo, nel cuore del Vomero. Ad incastrare i criminali sono state le immagini della videosorveglianza privata ed un tatuaggio ma, a distanza di quasi due settimane dalla rapina, il ricordo di quegli istanti drammatici rimane una ferita aperta. Le bottigliate in testa hanno procurato al titolare un trauma cranico e nelle tasche dei malviventi ci sono finiti i 1500 euro, quelli che Mario stava contando al momento del blitz.

In 5 anni di attività all'imprenditore trentenne che ha aperto la paninoteca-braceria e poco tempo fa era stato premiato da Noiconsumatori per la sua azienda di successo, non era mai capitato un episodio simile. Il locale è sempre molto affollato, specie nei fine settimana, ed anche quella sera dopo il pienone c'era qualche gruppetto di giovani che ancora si intrattenevano di fronte l'ingresso dell'esercizio commerciale. Erano le 2 di notte a cavallo tra venerdì 17 e sabato 18 giugno, quando due uomini sono entrati nella paninoteca. L'irruzione, inizialmente, è passata inosservata. Una coppia di fidanzatini che si trovava sul marciapiede di fronte, ricostruendo quegli attimi, fa notare che «prima di entrare nella paninoteca i due camminavano lentamente e con fare normale». «Non abbiamo sentito urla o grida perciò pur essendo a pochi metri di distanza non ci siamo accorti di nulla» continuano i fidanzatini che abitano in zona.

«Ero distante pochi metri dal bancone ma ho avuto l'impressione che stessero scherzando come quando due amici si sfottono» racconta uno degli avventori presenti quella sera. Come mostrano le telecamere del locale, tassello fondamentale per le indagini dei carabinieri, si tratta di una manciata di secondi. Poco dopo l'ingresso dei balordi, due ragazzi che chiacchieravano vicino al bancone si allontanano e uno di questi viene spostato dal malvivente che occultava la bottiglia tra le mani, per arrivare dietro il bancone dove si trovava Mario. Da quel momento comincia il terrore. L'uomo col casco sbatte con forza la bottiglia di vetro contro la testa del titolare, strappandogli i soldi dalle mani e costringendolo a dargli quelli rimasti ancora in cassa mentre il complice gli urla contro minacce e insulti.

Arriva la seconda bottigliata, dalla quale Mario cerca di ripararsi con una mano e dopo aver racimolato 1500 euro i due malviventi si allontanano a piedi, buttando a terra la bottiglia. Dopo i primi soccorsi e qualche tentativo dei giovani all'ingresso di scattare una foto ai malviventi in fuga, la vicenda è stata denunciata ai carabinieri della compagnia Napoli Vomero. I militari guidati dal capitano Giovanni Ruggiu hanno avviato indagini, acquisendo testimonianze e le immagini registrate dalle telecamere del locale. Alessandro Boselli, 45enne che indossava il casco durante la rapina e Salvatore Varriale, 41enne suo complice incastrato dal tatuaggio visibile sull'avambraccio sono stati arrestati dopo una settimana dai militari che hanno ritrovato durante le perquisizioni nelle loro abitazioni gli indumenti usati nel blitz. Dopo le operazioni di riconoscimento da parte della vittima, i due, già noti per numerosi reati e altre rapine in città, sono da ieri a Poggioreale.