Terremoto a Napoli, Campi Flegrei senza pace: la terra trema ancora in un’alba di paura

Magnitudo 3.9: persone in strada nessun danno, controlli alle scuole

Campi Flegrei
Campi Flegrei
di Paolo Barbuto
Sabato 27 Aprile 2024, 23:15 - Ultimo agg. 28 Aprile, 18:18
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Quando all’alba di ieri la terra ha tremato, nemmeno gli abitanti dei Campi Flegrei sono riusciti a far finta di nulla: il sisma, forte e superficiale, ha dato una spallata da brividi. E quel sussulto intenso s’è irraggiato anche tutt’intorno all’epicentro fissato nel mare di Bacoli, esattamente ai piedi del castello di Baia.

La scossa l’hanno sentita tutti a Napoli, da Pianura a Soccavo, da Bagnoli a Fuorigrotta, dal Vomero a Posillipo, fino al Centro Storico dove i turisti nei b&b si sono molto allarmati; il sisma l’hanno avvertito con vigore pure sulle isole, a Ischia e a Procida dove delle scosse più recenti non avevano avuto nemmeno il sentore; il tremore della terra è arrivato anche nella provincia occidentale di Napoli, a Monte di Procida, Marano, Villaricca, Giugliano. Così l’evento, condiviso da una porzione enorme di popolazione, s’è trasformato in paura vera palpabile.

La scossa

Preceduta da uno sciame di eventi minuscoli registrati solo dalle strumentazioni più sofisticate, la scossa più violenta s’è verificata alle 5.44 del mattino, nel mare di Bacoli. Il tremore ha svegliato chi ancora dormiva, ha messo in allarme chi stava già preparando il caffè.

Nei comuni di Bacoli e Pozzuoli le persone si sono riversate in strada impaurite. Segnale importante, perché l’abitudine alle scosse dei cittadini di quel territorio è intensa, e se un abitante dei Campi Flegrei sente la necessità di fuggire da casa, significa che il sisma è poderoso.

Come in realtà è stato all’alba di ieri.

Magnitudine 3.9, hanno registrato le strumentazioni dell’Ingv, ma profondità quasi inesistente, appena 3 chilometri: significa che l’onda sismica è stata immediatamente avvertita ed ha viaggiato per molti chilometri prima di dissolversi. Così lungo il percorso ha intercettato gran parte della città di Napoli e un’ampia porzione della provincia, generando un’ondata di panico che s’è alimentata per via dell’allarme lanciato via social. Il risultato è stata una collettiva crisi di spavento che ha avuto il suo fulcro tra Bacoli e Pozzuoli.

Le scosse, però, non si sono esaurite con la spallata più intensa, sono andate avanti con eventi piccoli e più grandi: un sisma di magnitudo 2.0 è stato avvertito dalla popolazione alle 8,18 del mattino, un altro sussulto, stavolta più basso, di 1.3, è arrivato nel primo pomeriggio quando già l’allarme della sveglia all’alba era in fase calante.

Nessun danno

Nonostante l’intensità dell’evento, i danni sono stati estremamente limitati. A Bacoli è segnalato il cedimento di pochi pezzi di cornicioni e di calcinacci dal rivestimento di un numero estremamente limitato di edifici. Nessun danno interno alle abitazioni, anche se la scossa è stata estremamente vicina alle delicate case del centro storico che però, confermano dal comune di Bacoli, hanno resistito con l’antica forza. Anche a Pozzuoli dove il sisma ha fatto tremare paurosamente le abitazioni, non è stato segnalato nessun danno anche se le verifiche proseguono.

Come avviene con costanza da quando è ripartita la crisi del bradisismo, a Pozzuoli e a Bacoli sono state attivate, immediatamente, le procedure di Protezione civile. Il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo della Ragione, come d’abitudine ha immediatamente condiviso ogni dettaglio via social con la gente di Bacoli rassicurando sul fatto che nessun danno è stato registrato all’interno delle abitazioni e garantendo un controllo accurato degli edifici scolastici per consentire, domattina, un rientro sereno nelle aule.

A Pozzuoli subito dopo l’evento sismico il sindaco Manzoni ha diffuso una nota con la quale tranquillizzava tutti i cittadini spiegando che non c’era stato nessun danno. Manzoni ha anche invitato i puteolani a non cadere nella trappola della paura: «Comprendo le preoccupazioni, ma vi invito ad affidarvi alle informazioni ufficiali, che sono le uniche basate su dati scientifici». La puntualizzazione è stata dettata dall’ondata di timori, cresciuta sui social, circa la possibilità che vengano nascoste alla popolazione notizie preoccupanti che, è bene chiarirlo con forza, non esistono. Intanto la gente ha ripescato la fantasia della statua di «San Mamozio» il cui spostamento dalla piazza centrale della città avrebbe generato collera e nuovi guai per la città. S’è detto che la scossa ha fatto inclinare la statua: i tecnici hanno verificato che non è così, ma domani mattina sarà inviata una squadra di ingegneri ad effettuare altre puntuali verifiche per cancellare ogni dubbio.

Quando, pochi minuti dopo la scossa, a via Napoli è arrivato l’assessore al governo del territorio di Pozzuoli, Giacomo Bandiera, è stato accerchiato dalle persone che si erano riversate in strada e chiedevano certezze. Chiedevano, soprattutto, il ripristino della tendopoli sul lungomare che venne allestita in occasione della crisi bradisismica degli anni ‘80 del secolo scorso. Bandiera ha rassicurato tutti, ha chiarito che di tendopoli non c’è bisogno, ha garantito la totale assistenza dell’amministrazione ai cittadini.

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L’ondata di paura ha anche aperto le porte a un progetto che lo stesso Bandiera porterà all’attenzione della Giunta: «Potremmo attivare un numero per l’ascolto delle persone preoccupate al quale risponderanno persone esperte, pronte ad aiutare chi è in crisi e a fargli ritrovare la serenità».

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