Carla bruciata dall'ex. Avvocati pronti all'appello: «Lui pagherà ma la ama ancora»

Carla bruciata dall'ex. Avvocati pronti all'appello: «Lui pagherà ma la ama ancora»
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 24 Novembre 2016, 08:58 - Ultimo agg. 08:59
3 Minuti di Lettura
Jeans e pullover marrone, gambe allargate e sguardo dritto, Paolo Pietropaolo aspetta la sentenza stravaccato sulla panca nella gabbia degli imputati. Quando nell'aula 215 del tribunale di Napoli entra la Corte e tutti si alzano in piedi e lui lancia un bacio alla mamma, Pia, accasciata tra il pubblico. Poi il Gup, Egle Pilla, legge quel numero che segna il suo destino: 18, diciotto anni da passare in galera. Lui resta immobile, apparentemente indifferente.
A pochi metri di distanza Pia cala il capo e piange. Poi si abbatte sulla sedia: «Mi sentro male, mi sento di svenire», dice solo. Paolo viene portato via dalle guardie carcerarie e la mamma cerca di avvicinarsi, lui è già via. Lei chiede all'avvocato Gennaro Razzino che assiste il figlio di salutare il ragazzo, ma l'avvocato la rassicura: «Lo vedrà sabato al colloqui». E poi ai giornalisti spiega: «E' una condanna severa, che non si è mai vista. Sproporzionata. Credo si sia voluto dare un segnale forte all'opinione pubblica, per affermare che questo tipo di reati verranno puniti severamente da parte della magistratura».

Intanto la donna, capo chino, avvolta in uno scialle verde, va via insieme agli altri familiari venuti ad assistere alla lettura del dispositivo.

Pia esce dall'aula in silenzio mentre l'avvocato tenta di rassicurarla: «Speriamo nell'appello» le dice. Lei non risponde, non ha più parole. Tutte quelle che le restavano le ha spese nelle lunghe ore di attesa, durante le quali ha cercato di convincere i giornalisti, e forse anche se stessa, delle ragioni del figlio. «Paolo ha sbagliato - ha continuato a ripetere - ha sbagliato e pagherà per quello che ha fatto. Ma non è il mostro che avete dipinto in questi mesi». E poi racconta: «Quello che veramente ha fatto male a mio figlio, quello che lui non è riuscito proprio a sopportare, è il fatto che lei, incinta della figlia che avevano voluto a tutti i costi, tanto da decidere di fare l'inseminazione artificiale, andasse a letto con un altro. Gli sembrava che gliela sporcasse, quella figlia che aveva voluto tanto».

È un fiume in piena, Pia Pietropaolo: «Adesso tutti danno addosso alla nostra famiglia, in tv un'esperta ha detto che la colpa è mia, che non ho saputo educarlo. Lo ripeto: Paolo sa di aver sbagliato, eppure, nonostante tutto, io credo che continui ad amare Carla che conosce da quando aveva dodici anni. Quella ragazza è cresciuta in casa nostra e per un lungo periodo ha anche vissuto con noi. Certo, il loro era stato un rapporto travagliato, avevano litigato e poi fatto pace tante volte. Troppe volte. Ma Paolo la amava, ha sempre cercato di accontentarla in tutto, insieme hanno viaggiato tanto. Lui lavorava nel ristorante di famiglia e quindi vivevano bene. Poi lei, che aveva compiuto 38 anni, aveva deciso di dover avere un figlio. Ed allora avevano scelto di fare l'inseminazione artificiale. Carla lo aveva portato per mano dal medico. Poi, quando finalmente era arrivata la notizia che sarebbe nata una bambina, lo aveva lasciato per mettersi subito dopo con un altro. Poco dopo lui ha saputo dalla moglie del nuovo compagno di Carla che i due stavano insieme da tanti anni. E si è sentito strumentalizzato. Ha pensato che lei gli avesse chiesto quel figlio perché l'altro, che di bambini ne aveva già tre, non era disposto a darglielo. Ha pensato di essere stato un burattino nelle sue mani, ed ha perso la testa».

Ha perso la testa fino al punto di dare fuoco a Carla,la donna che diceva di amare, e da sfigurarla per sempre. Ma il pensiero di Pia Pietropaolo è anche per la nipotina, Giulia Pia, nata miracolosamente dopo le terribili sofferenze inferte alla donna. «Per un lungo periodo la madre di Carla con la quale la piccola vive, mi ha concesso di vederla. Poi Carla, che adesso abita con il nuovo compagno, ha detto in tv che non avevo il diritto di vedere la bambina. E da allora la incontro solo di tanto in tanto per strada. Eppure è mia nipote, la figlia di mio figlio e io le voglio bene. Che colpa ho in tutto questo?». Ma il tribunale ha dichiarato decaduta la patria potestà. E così da ieri Pia Pietropalo corre il rischio di perdere anche la nipote.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA