Celeste Ruiz non è Angela Celentano, il ministro Orlando: «C'è rammarico, ma l'indagine prosegue»

Celeste Ruiz non è Angela Celentano, il ministro Orlando: «C'è rammarico, ma l'indagine prosegue»
di Ciriaco M. Viggiano
Mercoledì 17 Maggio 2017, 19:27 - Ultimo agg. 18 Maggio, 06:40
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«Abbiamo fatto quanto promesso, esercitando tutte le pressioni possibili sul governo messicano affinché collaborasse nella ricerca e nell'identificazione di Celeste Ruiz. Purtroppo non si tratta della persona che cercava l'Italia e c'è rammarico per questo risultato, ma la Procura di Torre Annunziata continuerà a fare il possibile per scoprire la verità»: così Andrea Orlando in un'intervista a “Chi l'ha visto?” in onda stasera. Il ministro della Giustizia interviene ancora una volta sulla vicenda di Angela Celentano, la bambina scomparsa il 10 agosto 1996 durante una gita sul monte Faito. E non cela il proprio dispiacere per l'esito dell'inchiesta su Celeste Ruiz, la giovane messicana che nel 2010 dichiarò di essere Angela e di non voler essere più cercata.

Pochi giorni fa, infatti, magistrati e forze dell'ordine hanno fatto luce sulla fotografia inviata dalla fantomatica Celeste ai Celentano sette anni fa: quel volto sorridente, con i lineamenti così simili a quelli di Angela e delle sorelle, appartiene a una psicologa messicana residente in Francia alla quale ignoti hanno rubato l'immagine del profilo su Facebook. L'epilogo ha profondamente scosso la famiglia Celentano, finora convinta della bontà della pista messicana, e la stessa psicologa, che è stata sentita dai magistrati della Procura di Torre Annunziata e ha poi voluto abbracciare i genitori di Angela. Il capo dei pm oplontini Alessandro Pennasilico, però, ha assicurato che le indagini sono destinate a proseguire: «Stiamo rivedendo i passaggi meno chiari della vicenda, non tralasceremo nulla».

Anche su quest'aspetto il ministro Orlando interviene nel corso dell'intervista a "Chi l'ha visto?": «Le parole del procuratore sono le parole dello Stato. Il suo impegno, che ha caratterizzato tutti questi anni, proseguirà. Naturalmente c'è una distinzione di competenze. Le indagini deve farle la Procura, noi dobbiamo mettere a disposizione i mezzi necessari a intervenire quando queste stesse indagini vanno al di là del territorio nazionale. Questo è stato il caso. Siamo di fronte a una Procura che farà tutto ciò che è possibile per raggiungere la verità».


 

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