Danneggiato da un trapano un affresco del '500 nella basilica di San Giovanni Maggiore

Danneggiato da un trapano un affresco del '500 nella basilica di San Giovanni Maggiore
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 13 Aprile 2016, 12:00 - Ultimo agg. 13:38
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Danneggiato, nel corso di lavori di ristrutturazione in un immobile adiacente, un prezioso affresco del '500 che si trova all'interno della basilica di San Giovanni Maggiore nel centro storico di Napoli, a pochi passi da via Sedile di Porto. L'affresco dovrebbe essere stato realizzato da Tommaso Assan Paleologo che eresse, nel 1522-3, un altare gentilizio nella basilica di San Giovanni Maggiore, dedicato a Madonna Perivleptos.
 



Il danno è stato causato da un trapano che ha perforato la parete divisoria. Proprio in quel momento era in corso nella Basilica una seduta di laurea dell'Istituto Orientale di Napoli sulla Storia della Cina. Tra la Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, che ha in comodato d'uso l'antico edificio di culto, e l'Istituto universitario ci sono accordi per ospitare sedute di laurea nella suggestiva cornice del sito monumentale.

L'affresco danneggiato si chiama
«La Madonna in trono con San Pietro e un donatore». La Cappella dove si trova l'affresco è dedicata a Santa Maria dei Greci - e per questo è motivo di visita di molti componenti della comunità greca presente a Napoli, oltre che di turisti - e viene anche conosciuta come Cappella del paleologo.

Per Luigi Vinci, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli e della Fondazione che ha in comodato d'uso «Non ci sono parole. Si tratta di un danno arrecato a un'opera di grande valore e che attira visitatori anche dall'estero». Sul posto sono presenti carabinieri e polizia.


La cappella che ospita l'affresco danneggiato, risale alla seconda metà del XV secolo ed era dedicata a Santa Maria dei Greci. Per molto tempo ha ospitato le riunioni dei profughi provenienti da Costantinopoli. Quando il luogo di preghiera e di raduno dei profughi si spostò nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (oggi in Via San Tommaso d’Aquino), fondata verso il 1530 da Tommaso Demetrio Paleologo, la cappella fu intitolata a Santa Maria di Costantinopoli. La lapide dedicatoria (ricostruita) è posta in basso a destra dell’altare dove c'è appunto l’affresco (oggi danneggiato) cinquecentesco de
«La Madonna in trono con San Pietro e un donatore» (quest’ultimo non più leggibile), che apparteneva un tempo al Cappellone di Santa Lucia (nel transetto destro). Nel 1678, a seguito delle trasformazioni del complesso, fu collocato in questo luogo (si tratta di uno dei primi complessi interventi di restauro consistente nel distacco dell’affresco con parte della sua muratura).







in basso a destra dell’altare.

Sull’altare vi è l’affresco cinquecentesco de La Madonna in trono

con San Pietro e un donatore(quest’ultimo non più leggibile), ed apparteneva un tempo al Cappellone di Santa Lucia (transetto destro). Nel 1678, a seguito delle trasformazioni del complesso, fu collocatoin questo luogo (si tratta di uno dei primi complessi interventi di restauro consistente nel distacco dell’affresco con parte della sua muratura).

La Madonna in trono con San Pietro e un donatore (quest’ultimo non più leggibile), ed apparteneva un tempo al Cappellone di Santa Lucia (transetto destro). Nel 1678, a seguito delle trasformazioni del complesso, fu collocatoin questo luogo (si tratta di uno dei primi complessi interventi di restauro consistente nel distacco dell’affresco con parte della sua muratura).

La Madonna in trono con San Pietro e un donatore

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