Deiulemar, dimezzato il comitato: per i risparmiatori un solo rappresentante

Deiulemar, dimezzato il comitato: per i risparmiatori un solo rappresentante
di Teresa Iacomino
Giovedì 6 Agosto 2015, 09:37
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TORRE DEL GRECO - C’è rabbia e delusione tra gli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione. Stavolta a creare turbamento ai tredicimila risparmiatori che hanno investito nei «bond» della società armatoriale fallita nel maggio di tre anni fa oltre 720 milioni di euro, è la decisione del giudice delegato a seguire le procedure relative al crac, Massimo Palescandolo, di ricomporre il comitato dei creditori con tre soli componenti.



A lasciare più di un interrogativo è soprattutto la decisione di non tener conto del «peso specifico» nel fallimento assunto dagli obbligazionisti, che rappresentano oltre l’80% del monte-crediti complessivo. Nonostante questa netta prevalenza, i risparmiatori sono stati ritenuti alla stregua dei lavoratori e degli altri armatori all’atto della composizione del comitato. Che da oggi e in avanti avrà un rappresentante ciascuno per ogni singola «categoria» di creditori.



Una decisione contro la quale i vecchi componenti del comitato avevano già protestato lo scorso gennaio, quando Palescandolo aveva proposto il primo azzeramento, cancellando in vecchio comitato a cinque (ironia della sorte, quello sì composto da soli rappresentanti degli obbligazionisti), per lanciare un organismo a tre in cui l’unico riferimento dei risparmiatori nominato era stato l’avvocato Antonio Cardella. Il responsabile della sezione torrese dell’Unione nazionale consumatori, però, constata la minoranza acquistita nel comitato dagli obbligazionisti, aveva deciso di rinunciare all’incarico.



Ecco perché, una volta nominato il nuovo comitato e trovato un rappresentante degli investitori (si tratta di un legale che difende uno dei tanti possessori dei «bond» della Deiulemar), il primo a uscire allo scoperto per criticare la decisione è proprio l’avvocato Cardella: «Si tratta - dice - di una decisione che, nella qualità di difensore costituito di circa duemila famiglie, rispetto ma assolutamente non condivido».



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