Ecoballe, primo viaggio da Villa Literno e Giugliano

Ecoballe, primo viaggio da Villa Literno e Giugliano
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 23 Maggio 2016, 10:25 - Ultimo agg. 11:04
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Al lavoro per allestire il sito dal quale partiranno le prime ecoballe. Si comincerà a smantellare le piazzole in località Lo Spesso tra Villa Literno e Giugliano dove sabato mattina il vice presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola e i sindaci di Giugliano, Antonio Poziello, e Villa Literno, Nicola Tamburrino, hanno effettuato un sopralluogo. L'associazione temporanea d'impresa formata da Vibeco srl/Bm service srl/Sirio Ambiente e Consulting srl sta allestendo il portale per controllare se nelle balle sia contenuto materiale radiattivo: una precauzione prevista dalla legge anche se finora non è mai stata evidenziata la presenza di radiazioni nella spazzatura impacchettata nel corso delle diverse emergenze che hanno flagellato la Campania tra la fine degli anni Novanta e il 2010.

Si stanno anche preparando le piattaforme per la pesa e la filmatura delle balle che vanno nuovamente impacchettate. Il cellofan utilizzato all'epoca è ormai da tempo bucato e rovinato. Le balle cominceranno a partire, come ha annunciato nei giorni scorsi il governatore Vincenzo De Luca, entro il 30 maggio. Le prime tonnellate saranno destinate verso i primi siti di smaltimento disponibili, in attesa che siano completate le pratiche di autorizzazione verso le destinazioni indicate al momento dell'agggiudicazione, nel caso dell'Ati guidata dalla Vibeco, dovrebbe trattarsi della Spagna o della Romania.

L'addio alle prime balle sarà, ha sottolineato De Luca, un evento storico e nella roccaforte della spazzatura, quella che va da Giugliano a Villa Literno, dove si trovano circa cinque milioni di ecoballe, si sta programmando un'intera giornata di festeggiamenti. I rifiuti in partenza furono abbancati tra il giugno del 2003 e il gennaio del 2006 e contengono la spazzatura uscita dagli impianti di tritovagliatura, quelli che avrebbero dovuto produrre un materiale dall'altissimo potere calorifico, il cosiddetto Cdr, e che invece sono stati capaci solamente di separare la frazione umida da quella secca. Questa è stata impacchettata e conservata in attesa della realizzazione degli inceneritori che avrebbero dovuto ricavarne energia.

Poi il piano originario fu abbandonato e fu realizzato un solo termovalorizzatore (dovevano essercene due ) quello di Acerra che è appena sufficiente a bruciare i rifiuti prodotti giorno per giorno. Nel 2010 il governo Berlusconi decise di realizzare un impianto solo per bruciare le balle, ma i proventi del promesso Cp6 si rivelarono insufficienti a convincere le imprese ad investire. Così De Luca si è impegnato ad strappare 500 milioni dal governo Renzi (75 subito) e ha dato il via a un piano alternativo che nel primo step prevede il trasferimento della spazzatura e lo smaltimento fuori regione.