Pomigliano d'Arco, il sindaco Russo contro Borrelli: «Querelo il deputato per la tutela della città»

Il primo cittadino annuncia la convocazione della Giunta Municipale

Il deputato Francesco Emilio Borrelli
Il deputato Francesco Emilio Borrelli
Sabato 27 Aprile 2024, 15:11 - Ultimo agg. 29 Aprile, 05:57
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Il sindaco di Pomigliano d'Arco, Raffaele Russo, ha chiesto al presidente del Consiglio comunale la convocazione di una seduta straordinaria monotematica per discutere dell'esistenza o meno della criminalità organizzata sul proprio territorio. La decisione è stata presa dopo che il deputato dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ha annunciato una nuova interrogazione parlamentare per chiedere una commissione d'accesso al Comune, ritenuto «sotto attacco della criminalità».

Il sindaco annuncia la convocazione della Giunta Municipale per lunedì prossimo, per procedere alla querela nei confronti del deputato «Per la tutela della dignità della città di Pomigliano d'Arco». Ma Russo, che nei giorni scorsi ha chiesto aiuto al Prefetto per una maggiore presenza di forze dell'ordine sul territorio per i crescenti fenomeni di delinquenza, sottolinea che a certificare l'estinzione dei clan camorristici a Pomigliano, è una sentenza del Tribunale di Nola ed un rapporto del ministro dell'Interno al Parlamento italiano.

«Per l'ennesima volta - spiega il sindaco - il deputato Borrelli per un pugno di voti e di consensi, tira in ballo ignominiosamente la città di Pomigliano d'Arco, asserendo tra le righe che siamo sotto scacco della criminalità organizzata e che qui ci sarebbe in atto una deriva criminale.

Non sono io a sostenere che la camorra a Pomigliano sia estinta, ma una sentenza di Tribunale ed un rapporto del ministro dell'Interno al Parlamento italiano. Se Borrelli ha prove incontestabili che la camorra di Pomigliano si sia riorganizzata, allora ce le mostri, oppure come sempre le sue sono soltanto esternazioni che gettano fango su questa città con il solo scopo di accaparrare qualche consenso in più».

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«Ci sembra strano - conclude il sindaco - che un paladino della legalità come Borrelli abbia preso un grande inciampo nel candidare nelle sue liste un tal Aboubakar Soumahoro, senza fare alcun approfondimento sugli “affari” della famiglia di quest'ultimo, per i quali sono stati rinviati a giudizio moglie, suocera e cognati. Borrelli non ci ha mai convinti perché è chiaro e sotto gli occhi di tutti che abbia creato la sua carriera politica cercando solo consenso facile e retorico, strumentalizzando e infangando chiunque gli sia a tiro e faccia comodo ai suoi scopi».

Pronta la risposta di Borrelli: «Ho appreso dalle agenzie di stampa che il primo cittadino di Pomigliano d’Arco intende querelarmi per difendere l’immagine della città dopo la mia interrogazione parlamentare nella quale denuncio che quel comune è sotto assedio della criminalità. Sarebbe un onore per me affrontare eventualmente un processo perché querelato da un sindaco che nega l’esistenza della camorra e rappresenta il peggio della politica italiana. E’ incredibile che solo lui faccia finta di non comprendere cosa sta succedendo nella città che amministra, dove le sparatorie sono all’ordine del giorno. La settimana scorsa si è sparato a via Leopardi, quella precedente ha visto due rapinatori sparare nei confronti delle loro vittime, ancora prima in via Campanale l’auto e l’abitazione di un residente sono state crivellate di colpi mentre a marzo in via De Nicola un proiettile ha centrato l’abitazione di un incensurato. A febbraio sono stati esplosi sette colpi nella 219 in via Nilde Iotti e un pregiudicato è rimasto ferito in un agguato nel centro cittadino. A gennaio addirittura una scuola, la Matilde Serao, è stata teatro di una stesa. A dicembre quattro raid in poche settimane. Di fronte a questo ‘far west’ metropolitano il sindaco ben pensa di denunciare me, trascinando il consiglio comunale e la giunta in riunioni surreali per discutere se la camorra esista o meno». Questo il commento del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

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