Infermiera aggredita a Napoli, la stretta del prefetto: i drappelli salgono a 4

Operatrice sull’ambulanza picchiata da un 34enne sotto effetto di droghe

Napoli, infermiera aggredita la stretta del prefetto: i drappelli salgono a 4
Napoli, infermiera aggredita la stretta del prefetto: i drappelli salgono a 4
Sabato 20 Gennaio 2024, 23:55 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 14:15
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Ennesima aggressione al personale di un’ambulanza del 118 della Asl Napoli 2 nord: vittima un’infermiera. Ancora una volta una donna. Un uomo di 34 anni, sotto l’effetto di alcol e altre sostanze, ha aggredito la professionista che lo stava curando e trasportando all’ospedale di Frattamaggiore. Per difendersi l’infermiera ha riportato un trauma ad una mano.

Il violento è stato stabilizzato e ricoverato per le cure del caso. L’infermiera ha continuato il servizio per non privare altri cittadini dell’insostituibile servizio salvavita. Sono intervenute le forze di polizia. Il conteggio dei casi di violenza ai danni dei camici bianchi, effettuato dalla pagina Facebook “Nessuno Tocchi Ippocrate”, ha raggiunto in questo 2024 quota 7 per la Asl Napoli 2 nord salendo a 11 compreso Napoli città e giungendo a 15 casi contemperando gli ospedali della Asl Napoli 3 sud.

Un’escalation all’attenzione della prefettura che ha deciso di allargare la platea dei drappelli di polizia nelle strutture sanitarie. Attualmente sono in funzione all’Ospedale del mare, Pellegrini e Giugliano e saranno estesi a Castellammare, Santobono e San Paolo di Fuorigrotta.  

Proprio su questo tema il prefetto Michele di Bari è intervenuto venerdì scorso ad un tavolo organizzato all’Ordine dei Medici di Napoli dalla sezione San Luca e San Giuseppe Moscati dell’Associazione Medici cattolici (presieduta da Immacolata Capasso) e dall’Istituto Pascale: «Siamo pronti ad aumentare i drappelli negli ospedali e stiamo pensando di istituirne a breve almeno un altro oltre ai tre programmati - ha sottolineato il delegato di governo - ma contro le aggressioni in corsia serve anche un antidoto culturale. L’ospedale è un luogo sacro e i medici sono da considerare missionari della salute. Chi subisce una perdita o si trova in difficoltà - ha aggiunto - deve sempre ricordare che il lavoro di chi opera in Sanità merita rispetto. Medici, infermieri, tecnici e operatori sociosanitari devono poter operare in un clima sereno e senza timori». 

Sulla stessa scia il leader dei camici bianchi di Napoli Bruno Zuccarelli: «Siamo nel pieno di una crisi che rischia di ripercuotersi sulla tenuta stessa del Sistema sanitario pubblico. Servono risposte efficaci e immediate. È un bene che gli ospedali siano stati qualificati come obiettivi sensibili». Zuccarelli ha poi proposto di puntare sulla prevenzione con l’impiego nelle aree di emergenza di figure qualificate sul piano della comunicazione capaci di dialogare con i pazienti e i familiari e smorzare le tensioni. Su questa linea un progetto di valorizzazione degli Assistenti sanitari e degli Educatori sociosanitari nell’ambito del risk management a cui sta lavorando l’Ordine delle 18 professioni sanitarie guidato da Franco Ascolese. Così gli infermieri già pienamente coinvolti nei progetti di accoglienza e front office presto in campo al Cardarelli e Cto. 

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Nelle successive relazioni moderate da Paolo Muto, primario del Pascale e da Antonio De Falco presidente della Commissione Bioetica sono intervenuti Franco Corcione, professore emerito della Federico II, Claudio Buccelli, emerito di Medicina legale, Valter Brunetti sostituto procuratore alla Corte d’appello di Napoli, Maurizio Di Mauro, direttore sanitario del Pascale e Padre Alberto Casalegno. Sotto la lente le specificità della legge Gelli Bianco sulla responsabilità professionale dei medici. Buccelli ha presentato un excursus sul fenomeno della violenza ai danni degli operatori sanitari. «I dati Inail fotografano la punta dell’iceberg - ha spiegato - la violenza psicologica quasi mai è segnalata ma è la più diffusa (insulti, umiliazioni, critiche e minacce di violenza fisica). Il personale più bersagliato è nei Servizi di emergenza-urgenza e nelle strutture psichiatriche. A Firenze una delegazione di psichiatri napoletani ha partecipato al focus sulla Salute mentale promosso da Motore Sanità dedicato ai nodi della psichiatria di Comunità. Emi Bondi, presidente della società scientifica, è intervenuta proprio sulle condotte aggressive contro gli operatori sanitari. «È un’emergenza attuale - ha detto - che investe in pieno gli psichiatri come abbiamo visto in recenti tragici fatti di cronaca. Sono pochissime le persone violente in quanto affette da vizi di mente mentre i disturbi antisociali della personalità che spesso sfociano in comportamenti violenti sono un tratto indipendente dal profilo psichiatrico». 

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