Violenza sui medici, il prefetto di Napoli: «Pronto incremento dei drappelli»

«Una fetta di popolazione deve avere contezza di cos'è un ospedale, un luogo nel quale la salute è sacra e dove i medici sono i missionari della salute», ha affermato di Bari

Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari
Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari
Venerdì 19 Gennaio 2024, 17:59
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«Contro le aggressioni al personale sanitario serve un antidoto culturale. Una fetta di popolazione deve avere contezza di cos'è un ospedale, un luogo nel quale la salute è sacra e dove i medici sono i missionari della salute».

Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, a margine di un incontro organizzato all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Napoli dalla sezione San Luca e San Giuseppe Moscati dell'Associazione Medici Cattolici Italiani, presieduta da Immacolata Capasso, e dall'Istituto Pascale.

Lo rende noto l'Ordine dei Medici riportando le dichiarazioni del prefetto: «Chi subisce una perdita o si trova in difficoltà - ha concluso il Prefetto - deve sempre ricordare che il lavoro di chi opera in sanità merita molto rispetto.

Medici, infermieri, operatori socio-sanitari devono poter operare in un clima sereno e in libertà, senza alcun timore. Gli episodi accaduti sono gravissimi, le forze di polizia attraverso la Prefettura hanno incrementato i drappelli negli ospedali ed è una linea che io intendo continuare a seguire».

In piena sinergia con la linea del Prefetto è la posizione dal leader di camici bianchi di Napoli e provincia Bruno Zuccarelli: «Anni fa - ha detto - si poteva parlare di problema, oggi siamo nel pieno di una crisi che rischia di ripercuotersi in ultima istanza sulla tenuta del Sistema sanitario pubblico. Servono risposte efficaci e immediate, con una più ampia presenza di drappelli nelle strutture. Fondamentale - qualificare gli ospedali come obiettivi sensibili».

Zuccarelli ha poi rilanciato la proposta di puntare sulla prevenzione con l'impiego nelle aree di emergenza e pronto soccorso di figure qualificate sul piano della comunicazione, che possano dialogare con i pazienti e i familiari e in questo modo smorzare sul nascere ogni possibile tensione.

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