Sanità Campania, nuova aggressione: «Subito la polizia negli ospedali»

Il quinto caso nei cinque primi giorni del 2024 a Napoli e provincia

Villa dei Fiori ad Acerra
Villa dei Fiori ad Acerra
di Ettore Mautone
Venerdì 5 Gennaio 2024, 22:53 - Ultimo agg. 6 Gennaio, 19:27
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Ancora botte, caos e violenza nelle corsie dei pronto soccorso di Napoli e provincia: bersagliati tra il 4 e il 5 gennaio Villa Dei Fiori di Acerra - tra le poche private accreditate nella rete dell’emergenza - e l’ospedale di Frattamaggiore. «Episodi avvenuti nelle stesse ore e con le stesse modalità - avverte Manuel Ruggiero, medico del 118 che guida l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” e che conta già 4 casi dall’inizio dell’anno a Napoli centro e Napoli nord a cui vanno aggiunti quelli di Castellammare. Nel primo caso un’intera famiglia di Casalnuovo forza la porta del pronto soccorso per accedere ai locali senza attendere e prima aggredisce verbalmente i sanitari e poi fisicamente la guardia giurata che soccombe. L’intervento della polizia di Acerra evita il peggio. Con modalità del tutto simili si consuma il secondo episodio a Frattamaggiore». Intanto la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta sulla barbara aggressione all’infermiera dell’ospedale San Leonardo di Castellammare mentre il prefetto di Napoli Michele di Bari ha convocato per martedì 9 gennaio una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presso il Palazzo di Governo proprio per affrontare il tema dei recenti e nuovi gravissimi episodi di violenza ai danni del personale sanitario.

Un prefetto molto preoccupato per questa escalation grave e inaccettabile, determinato ad assumere una serie di misure preventive e mirate caso per caso e da studiare per ciascuna delle situazioni. Chiamati al tavolo Regione, manager, 118, i rappresentanti degli Ordini e le forze di polizia. I posti di polizia sono oggi attivi a Napoli al Pellegrini e all’Ospedale del mare (ma non di notte) mentre al Cardarelli si fa conto sul drappello dell’Arenella poco distante.  Camici bianchi nel mirino dunque, vittime di pugni, schiaffi, insulti e minacce sul posto di lavoro senza colpe, subite per una fila troppo lunga o per lo sfogo del dolore di un decesso. I numeri sono impressionanti: nel 2023 un’aggressione ogni 3 giorni ma il 2024 è iniziato nel peggiore dei modi. Intanto non si placa l’ondata di sdegno per la barbara aggressione ad Anna Procida a Castellammare: «Ringrazio il prefetto per avermi convocata - sottolinea Teresa Rea, presidente dell’Ordine degli Infermieri - sono a disposizione per qualunque soluzione. Siamo di fronte a gravissimi reati nei confronti di una donna, una professionista. Gli autori di questa incivile e brutale violenza devono essere assicurati alla giustizia. Alla collega la mia personale solidarietà. La situazione è diventata insostenibile. Dobbiamo investire in educazione, formazione, revisione dei modelli organizzativi». 

 

Bruno Zuccarelli da leader dell’Anaao e come presidente reggente dell’Ordine dei medici, punta sulla verifica delle misure di sicurezza passive (telecamere, guardiania ecc.) ma anche sulla comunicazione con progetti ad hoc per informare i familiari su quanto accade ai congiunti durante le lunghe attese. «Ovviamente - chiosa - con i prepotenti e chi ha atteggiamenti camorristici funziona solo la repressione». Netta anche la posizione di Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle 18 professioni sanitarie, che chiede inasprimenti e certezza della pena. Solidarietà e vicinanza alla vittima arriva da Cgil, Cisl e Uil. Anche Giovanni Sgambati della Uil chiede di intervenire con presidi di polizia che quando presenti attenuano le aggressioni e un’iniziativa di legge per inasprire le pene. Il parlamentare dei Verdi Francesco Borrelli invoca una procedura di emergenza a fronte di misure che finora non hanno funzionato.

Il Nursind punta invece sulla pianificazione ed organizzazione dei servizi di emergenza e urgenza.

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La Consulta regionale per le donne riporta in primo piano il nodo del riconoscimento del ruolo di pubblico ufficiale per il personale sanitario, linea condivisa da Gianpiero Izzo della Uil medici. Lino Pietropaolo leader della Cisl medici chiede al prefetto di garantire l’incolumità del personale e alla Regione di studiare modalità più adeguate per assicurare prestazioni in tempi ragionevoli. Così anche la Cgil medici per voce di Giosuè Di Maro.

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