Sanità Campania, alta tensione Sangiuliano-De Luca

L'affondo del governatore in diretta social: «Abbiamo nei territori esponenti di Fdi che compiono atti di sciacallaggio politici, di volgarità istituzionali a livelli inimmaginabili»

Vincenzo De Luca a colloqui con il ministro Gennaro Sangiuliano
Vincenzo De Luca a colloqui con il ministro Gennaro Sangiuliano
di Adolfo Pappalardo
Sabato 6 Gennaio 2024, 09:00 - Ultimo agg. 7 Gennaio, 09:09
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Lo scontro a distanza continua. Da un lato il governatore Vincenzo De Luca, dall'altro il ministro Gennaro Sangiuliano anche se, entrambi, non fanno nomi. Ma non è complicato certo riconoscere i destinatari degli attacchi sul tema della sanità in Campania, già terreno di scontro tra i due.

Inizia Vincenzo De Luca nel corso della sua rituale tribuna del venerdì sui social. «In tutta Italia c'è un'emergenza legata alle liste d'attesa e ai pronto soccorsi. Sulla sanità stiamo facendo un miracolo ma siccome si avvicina la campagna elettorale per le Europee, qualche imbecille, anche ministro di questo governo, pensa di fare sciacallaggio sulla sanità», è l'incipit. A chi si riferisce? Gli indizi portano al responsabile della Cultura che, alla vigilia di Capodanno, intervenne a gamba tesa sul sistema sanitario regionale: «Il diritto alla salute in Campania è ancora negato». Normale, conoscendo De Luca, che se la sia legata al dito. E così, sempre in diretta social rincara: «Abbiamo nei territori esponenti di Fratelli d'Italia che compiono atti di sciacallaggio politici, di volgarità istituzionali a livelli inimmaginabili. Abbiamo anche ministri - si riferisce a Sangiuliano e Lollobrigida - che passano la vita a fare cerimonie o a bloccare treni...». Poi insiste: «Vi attendiamo al guado quando si farà il riparto del fondo nazionale sulla sanità. E a qualche ministro imbecille dico: ti aspetto per vedere se fai la battaglia per far arrivare in Campania le stesse risorse che arrivano in altre Regioni del Nord». 

Ovviamente il partito della Meloni replica a stretto giro.

A cominciare da Sangiuliano che insiste di nuovo sulla sanità e parte dalla vicenda dell'aggressione in corsia all'infermiera di Castellammare dell'altro giorno. Prima la solidarietà alla donna («La stimo molto»), poi l'attacco. «Questi fatti negli ospedali campani, purtroppo, avvengono da un decennio e sono il frutto perverso di un sistema marcio e al collasso. Non io, ma autorevoli studiosi ammettono che la sanità in Campania, nonostante medici e personale paramedico di prim'ordine, sia un diritto negato», spiega il titolare della Cultura. Poi un altro affondo: «Ora si invocano i posti di polizia nei presidi sanitari. Ben vengano. C'è da chiedersi perché in 8 anni non siano stati messi, perché non si bandiscano concorsi per rafforzare gli organici e perché non venga varato un nuovo piano di edilizia ospedaliera per riqualificare le strutture sanitarie».

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Difendono il loro ministro e attaccano ovviamente De Luca i dirigenti campani del partito della Meloni. «Il teatrino del venerdì di De Luca era già imbarazzante, ora è diventato indecente. Fdi è un chiodo fisso per il presidente-macchietta per un motivo molto semplice: il partito cresce a dismisura e in Campania è pronto a portare il buongoverno che sta esprimendo alla guida della nazione. Altro che terzo mandato: De Luca si rassegni, la sua esperienza politica sta per finire e non ne sentiremo la mancanza», attacca Michele Schiano Di Visconti, deputato e coordinatore napoletano di Fdi. «La verità è che la sanità campana è alla frutta e De Luca non sa più che pesci prendere. Nelle sue dirette è un disco rotto che gioca allo scaricabarile per nascondere l'inefficienza e l'approssimazione di un sistema sanitario regionale ormai al collasso», dice invece la deputata Imma Vietri. Mentre per Antonio Iannone, senatore e commissario campano di Fratelli d'Italia «De Luca dovrebbe chiedere scusa ad ogni cittadino campano e invece si permette anche di rivolgersi offese al bravissimo ministro Sangiuliano dal quale dovrebbe imparare, per contenuti e stile». 

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