Aveva una valigia pronta da diversi giorni, dal momento che almeno da novembre la notizia di un suo possibile arresto circolava con insistenza. Una valigia con dei pullover spessi e caldi, visto il ricordo della sua prima notte a Poggioreale, quando venne arrestato nove anni fa per la storia del Global service (per la quale è stato poi assolto in via definitiva). Choc iniziale, lì nelle prime ore di carcere, in una cella condivisa con un altro detenuto, prima di tuffarsi nelle carte.
Ha letto e riletto quelle sessanta pagine firmate dal gip romano Gaspare Sturzo, ha individuato quelle che - dal suo punto di vista - sono i punti deboli dell’accusa. Una cosa è certa, secondo quanto trapela dal ristretto riserbo del suo collegio difensivo: lunedì mattina, ore nove, Romeo non andrà ad alzare le braccia in segno di resa, ma si prepara a rispondere alle domande di gip e pm, nella convinzione di poter dimostrare la propria estraneità alle accuse. Due voci a confronto, ormai è chiaro quale sarà il duello dinanzi al gip del Tribunale di Roma: da un lato la versione di Mario Gasparri, dall’altro il racconto di Romeo. Difeso dai penalisti Francesco Carotenuto e Giovan Battista Vignola, l’imprenditore è pronto a dare battaglia.
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Inchiesta Consip, Romeo in cella:
risponderò a tutto e darò battaglia
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 3 Marzo 2017, 08:53
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