Luca Matarazzo
è introvabile
caccia ai complici
tra parenti e amici

Luca Matarazzo è introvabile caccia ai complici tra parenti e amici
di Viviana Lanza
Domenica 19 Marzo 2017, 00:00 - Ultimo agg. 10:58
3 Minuti di Lettura

Con l’iscrizione nel registro degli indagati per la morte del padre Lucio in vista della riesumazione della salma disposta dalla Procura, la posizione di Luca Materazzo, l’uomo del giallo di Chiaia, si aggrava e con essa quella di chi lo sta aiutando nella fuga. Perché sembra certo che Luca abbia un complice, qualcuno che gli sta offrendo copertura e soprattutto soldi per nascondersi, rimanere nell’ombra e evitare l’arresto. Le indagini sulla sua cattura procedono a ritmo serrato. Squadra mobile e Procura danno la caccia al 36enne della Napoli bene, il laureato in Giurisprudenza e aspirante notaio che si sarebbe trasformato in assassino in una fredda sera di fine novembre, appena quattro mesi fa, uccidendo con 40 coltellate il fratello maggiore Vittorio Non un raptus, ma un omicidio compiuto con l’idea del delitto perfetto, programmato nella sua esecuzione e poi nella fuga con il cambio d’abiti che ci fu in un vicolo cieco non distante dalla scena del crimine e l’arma insanguinata di cui disfarsi. 
Un piano ostacolato solo dall’inaspettata presenza di un testimone che quella sera provò a rincorrere il killer e alla polizia indicò il punto dove lo aveva perso, consentendo la scoperta della busta con l’arma del delitto e gli abiti dell’assassino. Ora si attende una mossa falsa di Luca e intanto si studia come catturarlo. Massimo riserbo sulle indagini. Tutte le segnalazioni su presunti avvistamenti del ricercato in giro per l’Italia o all’estero vengono valutate e verificate. 
Finora nessuna si è rivelata attendibile. Luca è ancora in fuga. C’è qualcuno, nella cerchia di parenti e conoscenti, su cui le indagini si concentrano. Sotto la lente, spostamenti e abitudini di vita, movimenti di soldi e frequentazioni. Si cerca il «gancio» di Luca, chi potrebbe aver finanziato una sua fuga all’estero, lontano, dall’altra parte del mondo, o chi tutela il suo nascondiglio in Italia, in qualche luogo a lui familiare. Nessuno crede al fatto che Luca abbia fatto tutto da solo. Non aveva un lavoro e, nonostante le tradizioni della famiglia, non navigava nell’oro. E proprio quel suo essere così diverso dal fratello Vittorio, che invece aveva seguito le orme paterne e da ingegnere aveva preso in mano le redini dell’azienda di famiglia, sarebbe tra i motivi ipotizzati alla base dell’orribile delitto. Ora l’inchiesta sulla fuga di Luca e sull’omicidio di Vittorio Materazzo incrocia le indagini sulla morte del padre Lucio. La Procura ha disposto la riesumazione del cadavere per verificare se la sua sia stata una morte naturale o, come temeva Vittorio, una morte violenta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA