Luca Materazzo è introvabile
La moglie dell'ingegnere ucciso:
​«Mio marito cercava solo la verità»

Luca Materazzo è introvabile La moglie dell'ingegnere ucciso: «Mio marito cercava solo la verità»
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 19 Marzo 2017, 10:56 - Ultimo agg. 15:41
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Dolore e preoccupazione. La famiglia Materazzo si chiude nel silenzio e aspetta la riesumazione del corpo di Lucio, il patriarca, quando, dopo gli esami irripetibili sui suoi resti, si saprà se l’ingegnere morì in seguito alle percosse e ai maltrattamenti subiti per mano del figlio Luca o finì per morte naturale. Un tarlo che Vittorio aveva nella testa da tempo, o meglio: dal giorno in cui il padre morì improvvisamente mentre tutti erano fuori. Più che un tarlo una certezza, la sua, all’origine degli scontri sempre più violenti con il fratello minore, il piccolo di casa, fragile e introverso, quello che viveva con il padre e la sua compagna, rimasto orfano di una mamma morta troppo giovane.

Paura, dunque: perché se è vero che è stato Luca ad ammazzare prima il padre a suon di botte, e poi il fratello a colpi di coltello, è anche vero che c’è un assassino ancora a piede libero. Non si sa dove, e nemmeno quando si sia dato alla fuga, di lui sembra non esserci più traccia, apparentemente sparito nel nulla ma pur sempre in circolazione e, forse, proprio a due passi da loro. Da qui la preoccupazione, e tanta. Elena Grande, moglie dell’ingegnere ucciso nell’androne della sua abitazione in viale Maria Cristina di Savoia, ha più volte ribadito che il suo compito adesso è solo quello di proteggere i due figli. Con l’obiettivo di provare a fargli dimenticare questa brutta storia il più presto possibile ma senza mai abbassare la guardia. «Mah, non so se Vittorio avesse torto o ragione. - dice - Non sono mai riuscita a distoglierlo da questa battaglia: voleva essere certo che il padre fosse morto di morte naturale. Mi ripeteva sempre che aveva un dovere morale nei suoi confronti al quale non voleva venir meno».

In queste ore in casa Materazzo si ragiona sul da farsi dopo la notizia che Luca adesso è indagato anche per la morte dell’ingegnere scomparso nel 2013 a 81 anni. Un nuovo pugno nello stomaco e, insieme, l’avviso a prendere parte alla riesumazione notificato alla vedova di Vittorio e alle sue sorelle in uno scenario drammatico che vede la posizione del giovane Luca diventare sempre più grave. Un dolore che si rinnova ogni giorno, è il commento della famiglia, un dramma a cui non si riesce a mettere la parola fine e che, a distanza di quasi quattro mesi, continua a rimanere un incubo. Adesso anche la riesumazione della salma del padre. E al momento il fascicolo parla chiaro: si indaga per omicidio volontario anche se tutto dipende dalle eventuali tracce che saranno riscontrate dai consulenti che si occupano del caso. Se dovesse essere confermata l’ipotesi di un decesso provocato dalle percosse che il figlio avrebbe inflitto al padre, toccherà alla Procura di Napoli articolare un capo di accusa.

Intanto la famiglia Materazzo resta in attesa dei nuovi sviluppi con la speranza che questa vicenda si chiuda il più presto possibile, mentre le ricerche dell’uomo proseguono senza sosta in tutto il mondo. Gli inquirenti intanto qui a Napoli continuano a scavare nella vita privata del giovane stringendo il cerchio anche intorno ai suoi amici, quelli più cari, con cui Luca prima di sparire nel nulla trascorreva il suo tempo libero: vacanze a Vico Equense, nel Castello Giusso, dove pure gli investigatori sono andati a bussare nei primi giorni della sua latitanza, e passione per la giurisprudenza, come sua madre magistrato, con l’obiettivo di diventare prima o poi avvocato. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati di nuovo alcuni amici di famiglia: domande e risposte che però non hanno contribuito a chiarire alcuni dubbi che gli inquirenti ancora hanno.

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I funerali di Vittorio Matarazzo

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