Maltempo e danni a Napoli: «Qui nessuno si occupa della salute degli alberi»

Maltempo e danni a Napoli: «Qui nessuno si occupa della salute degli alberi»
Lunedì 29 Febbraio 2016, 10:02
2 Minuti di Lettura
Gli alberi rappresentano una minaccia per l’incolumità fisica dei napoletani. Per Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente, l’unico modo per evitare i crolli è quello della prevenzione del rischio, attraverso una sapiente cura delle piante. Ma la cura scarseggia e lo stato di salute degli alberi desta preoccupazione.

Il maltempo può aumentare i pericoli?
« Una pianta malata può andare giù anche in una bella giornata di sole. Naturalmente con il maltempo i rischi aumentano parecchio. Il crollo può avvenire più facilmente. In estrema sintesi: quanto più precarie sono le condizioni di una pianta, tanto più elevati sono i pericoli di un crollo, in particolare nelle giornate di maltempo».

Quali sono le caratteristiche del patrimonio arboreo cittadino?
«Il verde urbano non si trova in buone condizioni. A Napoli la salute delle piante non viene tenuta in considerazione. Anzitutto, mi pare che ancora in città manchi un regolamento apposito. Si tratta di uno strumento di cui sono dotati anche piccoli Comuni e che è un presupposto fondamentale. Per agire correttamente sui vegetali, inoltre, dovrebbe esserci una banca dati interna al Comune. Solo in questo modo è possibile conoscere lo stato di salute di tuti i vegetali. Anzitutto, bisogna sapere quali sono quelli che necessitano di interventi, e poi di quali cure».

La cattiva manutenzione può peggiorare le condizioni?
«Partiamo da un presupposto: in linea di principio, le piante sono tutte fragili. E, quando vengono maltrattate, aumentano la loro fragilità. Perciò gli interventi devono essere mirati e, per questo, occorre personale qualificato. Ad esempio le potature sono un’arma a doppio taglio. Ogni volta che si fa un taglio si crea una cicatrice. E la potatura può creare le condizioni per la diffusione di una malattia, come nel caso del cancro colorato dei platani».

E per valutare lo stato di salute di un albero come bisogna regolarsi?
«Esistono procedure codificate con vari step. Il primo livello è quello della cosiddetta valutazione visiva. Dopo questo test, si può determinare l’esigenza di un approfondimento strumentale».

Se tutti questi interventi non vengono effettuati che cosa accade?
«In molti casi si arriva all’abbattimento senza che questo sia necessario. L’abbattimento deve essere solo l’ultima possibilità. Da noi si dimentica che il verde urbano è un bene per la collettività. Incrementarlo vuol dire anche mitigare l’inquinamento atmosferico, come quello derivante dalle polveri sottili. E a Napoli tutto questo non accade. Basti pensare che sono stati fatti interventi pessimi in alcune strade che hanno letteralmente distrutto il verde. Anche i lecci di Corso Umberto sono rinsecchiti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA