Sexgate a Belle Arti, dopo lo scandalo nasce lo sportello di ascolto in Accademia

Sexgate a Belle Arti, dopo lo scandalo nasce lo sportello di ascolto in Accademia
di Paola Marano
Giovedì 20 Febbraio 2020, 15:15 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 06:38
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«Non sono stato ancora convocato dai pm, ma sono rispettoso nei confronti di chi svolge le indagini e devo quindi riferire prima a loro. Ho fatto un atto dovuto, mi sono reso disponibile per denunciare i fatti a mia conoscenza e aspetto da rappresentate istituzionale e cittadino che venga accolto». Lo dice il direttore dell’Accademia di Belle Arti, Giuseppe Gaeta, riferendo ai giornalisti sulla vicenda delle molestie sessuali a studentesse da parte di un professore, che ha coinvolto l’istituzione universitaria partenopea. Il direttore afferma di non aver avuto modo di parlare con il professore sotto accusa. «Non ci siamo mai incontrati - racconta -  io non ho provato a contattarlo e lui non si è fatto sentire».
 


L’Accademia ha deciso di rispondere alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi attraverso la costituzione di uno sportello d’ascolto che sarà gestito di concerto con la consulta degli studenti. «Gli organi di rappresentanza non sempre riescono ad accogliere e portare in una dimensione istituzionale la preoccupazione di chiunque perché lavorano su tutti i problemi che ascoltiamo ogni giorno - spiega Gaeta - anche io ho centinaia di studenti che vengono da me per mille problemi. Ora si deve spostare la questione su un piano di professionalità che noi abbiamo avviato perché quando si registra un disagio si deve dare una risposta».

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Il direttore lancia in conclusione un messaggio ai futuri iscritti dell’Accademia: «siamo un’istituzione pluralista, che ha sempre difeso i diritti - afferma - e lo provano i progetti di respiro sociale, le decine di azioni messe in campo di cui spesso non si parla, siamo una comunità sana che lavora, produce cultura, conoscenza e sensibilità e questa cosa non va dichiarata ma sperimentata, non faccio difese di ufficio ma sono i fatti che devono essere valutati».

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