Procida, al via la mobilitazione
per difendere l'ospedale

Procida, al via la mobilitazione per difendere l'ospedale
di Domenico Ambrosino
Venerdì 20 Maggio 2016, 11:50 - Ultimo agg. 17:09
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Procida si mobilita a difesa dell’attuale posto di “pronto soccorso attivo” che il nuovo piano sanitario regionale ha rimodulato in “punto di primo intervento”, con la scomparsa dei medici specialisti che garantiscono, allo stato, un pronto soccorso medico – chirurgico ed ostetrico, 24 ore su 24. Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno che prevede le dimissioni di tutto il civico consesso nel caso venga attuato il ridimensionamento dei servizi del presidio sanitario.

Ieri sono scesi in campo gli studenti che hanno occupato l’aula del Consiglio Comunale. Anche le parrocchie prendono parte attiva alla protesta. Su indicazione del decano don Lello Ponticelli le campane delle otto chiese dell’isola hanno suonato a lutto nel corso della giornata. Tutti i palazzi dell’isola, intanto, espongono ai balconi e alle finestre un lenzuolo bianco. La dirigente scolastica della Scuola Media, la prof. Giovanna Martano, ha, sua volta, invitato alunni e genitori a cucire sui propri abiti un fiocchetto nero, da esibire nel corso dei Giochi della Gioventù, in segno di solidarietà con l’isola. Nella serata di oggi si svolgerà una fiaccolata. Il corteo partirà da Marina Grande e si fermerà proprio sotto i locali del presidio sanitario in via De Gasperi. Lunedì 22 è programmato lo sciopero generale dell’isola con l’eventuale blocco del porto commerciale di Marina Grande. Intanto non si placano le polemiche fra le forze istituzionali e politiche. Sotto accusa è la Regione Campania, anche per l’atteggiamento, che molti definiscono “pilatesco”, del governatore De Luca che giorno 18 telefona al sindaco dell’isola Dino Ambrosino garantendogli l’impegno dell’ente ad offrire a Procida adeguati servizi sanitari, quando (si è scoperto dopo) il giorno precedente, precisamente martedì 17, il commissario ad acta Joseph Polimeni aveva già firmato il decreto n° 33 del Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera, che prevede – appunto - il ridimensionamento dei servizi sanitari a Procida.

Intanto, si è formato un comitato civico di difesa della salute per attuare una serie di iniziative di protesta e di proposta che vadano a salvaguardare il diritto alla salute dei 10.000 abitanti dell’isola e degli altrettanti ospiti che l’affollano d’estate.
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