Al Cavone, viaggio tra i ricordi: «Veniva di notte a passeggiare»

Al Cavone, viaggio tra i ricordi: «Veniva di notte a passeggiare»
di Paolo Barbuto
Giovedì 8 Gennaio 2015, 08:58 - Ultimo agg. 13:32
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C’è qualcosa di irreale nel pomeriggio doloroso del Cavone; all’inizio non capisci perché ti sembra tutto così strano, poi realizzi cos’è: le strade sono quasi deserte eppure l’aria è piena, satura, di musica, della musica di Pino Daniele.

Tra i racconti, forse leggende, che si rincorrono in questi giorni di lutto ce n’è uno secondo il quale Il cantautore simbolo della città avrebbe confidato ad amici, sulla spiaggia di Sabaudia: «Quando faccio l’età me ne vaco ’o Cavone dove stava la casarella di mammà. Voglio murì llà». Non sapremo mai se il racconto è vero o inventato. Però sappiamo con certezza che, se avesse veramente deciso di tornare al Cavone, Pino Daniele avrebbe ritrovato tutta la passione e l’umanità che ha raccontato nelle sue canzoni. Forse qui avrebbe trovato anche la rabbia di chi l’ha amato ma s’è sentito snobbato: «Era imparentato con noi, con la famiglia Lepre - dice una donna con lo sguardo di fuoco - però non amava ricordarlo, forse perché il nome di questa famiglia è troppo spesso, e senza motivo, associato a vicende poco chiare. Eppure sua mamma, che si chiamava Lepre come noi, è sepolta nella nostra cappella di famiglia...».

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