Vertice sul buco dell'Asl Napoli 1
La Regione: «Verificare ruberie»

Vertice sul buco dell'Asl Napoli 1 La Regione: «Verificare ruberie»
di Ettore Mautone
Venerdì 24 Giugno 2016, 09:12 - Ultimo agg. 11:00
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Esami di laboratorio, radiografie e Tac: la proiezione delle attività dei centri specialistici convenzionati con le Asl registra nel 2016 un calo generalizzato delle prescrizioni dei medici di circa il 15%-20% rispetto al 2015 assicurando almeno un mese di autonomia in più (ovvero due considerando anche agosto quando c'è un calo drastico delle ricette), rispetto allo scorso anno quando quasi tutte le Asl sono andate in rosso fisso sin da giugno.

Gli exit poll delle attività dei convenzionati dunque spingono fino ad ottobre l'asticella della copertura del budget con un'anomalia nella sola Asl Napoli 1 dove nonostante il calo prescrittivo si continuano a registrare picchi di attività dall'inizio dell'anno. Qui il budget disponibile per la Cardiologia, per esempio (circa 9 milioni di euro) come anticipato ieri dal Mattino, sarebbe quasi prosciugato, almeno stando ai dati comunicati ai distretti. Dati incompleti e preliminari, da prendere dunque con le molle, ma che hanno mobilitato il presidente della Regione Vincenzo de Luca che ieri ha convocato ad horas a Palazzo Santa Lucia i commissari di tutte le Asl campane.

Riunione a porte chiuse e dai toni accesi. «Si conferma avverte una nota diramata dalla Regione - che le prestazioni ai cittadini saranno garantite per tutto l'anno. Il monitoraggio della spesa serve a individuare anomalie, disservizi e ruberie. Sulla base del monitoraggio in corso, che da luglio diventerà mensile, con l'obbligo di tutte le strutture di comunicare i dati alla piattaforma informatica della Regione - finalmente attivata - sarà verificata struttura per struttura ogni anomalia e degenerazione ancora presente. Sul resto della regione si registra una situazione del tutto diversa da quella dell'Asl Napoli 1. Si chiarisce infine che le prestazioni salvavita (come radioterapia e dialisi) sono garantite «al di là dei tetti di spesa».

Il nodo da sciogliere è la sottostima del budget che in assenza di un'iniezione di risorse rende perennemente corta la coperta dei finanziamenti. Ma al palo ci sono anche i preventivi calcoli sul fabbisogno su cui è al lavoro la struttura commissariale. Le Case di cura accreditate che reclamano un adeguamento circa 50 milioni sui 650 del budget annuo. In totale la torta dei finanziamenti della specialistica esterna ammonta a circa 357 milioni. Somma che dovrebbe subire nel 2016 un taglio dell1% per la spending review. Il modello di contratto è quello già adottato nel 2014. Per giungere senza pensieri fino a fine anno servirebbero almeno 40 milioni in più nel piatto.


A Napoli 2 nord che all'inizio dell'anno, per decisione del nuovo commissario D'Amore, sono stati interrotti i rapporti provvisori con una dozzina di centri accreditati attivando un processo di potenziamento delle strutture distrettuali.